Copertina 8

Info

Anno di uscita:2016
Durata:39 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. SPRAY TAN
  2. HA HA
  3. NOTHING
  4. THE UNLEASHED
  5. HEROINE (FEAT. NOORA LOUHIMO)
  6. MAMA EARTH
  7. STAR
  8. PEEKABOO PRIMATE
  9. FOLLOW MY LEAD
  10. 291112

Line up

  • Lauri Lepokorpi: vocals, guitars
  • Riku “Rickmaster” Airisto: drums
  • Juhani “Ryydolf” Rytkönen: bass
  • Matti “Mandela” Auerkallio: guitars

Voto medio utenti

Power metal, death metal, prog..eccheppalle! Datemi un bell'album fresco, qualcosa di nuovo, qualcosa di fuori di testa e che riesca a ravvivare un periodo di piattume abbastanza diffuso per il sottoscritto.
E cosa ti arriva dalla Finlandia? I Peekaboo Primate!

Insomma, i "Cucu settete!". E mai nome fu più azzeccato.
Sbucati dal nulla, almeno per quanto mi riguarda, i finlandesi sono proprio uno di quei gruppi capaci di creare scompensi a destra e a manca, con una proposta fresca e originale, che rischia pesantemente di poter essere tacciata di boiata galattica, a fronte dell'altrettanto serio rischio di prendersi l'etichetta di nuova sensation dell'alternative metal mondiale.
Prendete gruppi ormai datati quali Dog Fashion Disco (il richiamo più netto), American Head Charge, Mushroomhead, Mudvayne (soprattutto lato vocale), Limp Bizkit (per alcune soluzioni particolarmente ritmate), infilate la follia di Patton o di Townsend e infilateli in quattro teste nordiche. Che diavolo ne potrà mai uscire?
"Misanthropical" è la risposta. Misantropia, scuola di vita. E i Peekaboo Primate dimostrano con questo disco di fregarsene in maniera piuttosto netta del resto del mondo e di coloro che lo popolano, continuando sulla strada spianata ai tempi del moniker Airhead e sconvolgendo il panorama musicale con una proposta decisamente schizoide.
Fin dall'opener "Spray Tan" riconosciamo un'anima folle, pur in un brano dallo schema piuttosto classico e fortemente riconducibile a quell'alternative metal citato in apertura, tipico degli anni a cavallo del millennio.
"Ha ha" è la follia di cui sopra, l'esempio perfetto di quello che i Dog Fashion Disco avrebbero dovuto continuare a fare negli anni. Qui la voce di Lepakorpi assume tinte quasi Tayloriane (nel senso di Corey), continuando con quel parallelo temporale post psicosi da Millennium Bug.
"Nothing" è invece un brano decisamente più particolare, dai ritmi lenti e sincopati, che potrebbe risultare strano ma mai quanto il successivo "The Unleashed", brano dalle oscure tinte hip-hop con una cantilenante voce femminile (azzardo, araba?) a farla da padrona accavallata da una voce maschile filtrata in maniera "radiofonica", che lascia spazio nel finale a un momento simil-reggae. Ve l'avevo detto che erano dei pazzi scriteriati, no?
Il resto dell'album scorre sempre piacevolmente folle, tra una "Heroine" che nel ritornello richiama i nostrani Lacuna Coil (con la piacevole e "buffa" ospitata di Noora Louhimo dei Battle Beast) passando per la Deftoniana "Star" e arrivando all'antemica "Peekaboo Primate", vero e proprio manifesto della band scandinava.
Nel finale trova spazio anche la malinconica "291112", che ci mostra un lato della band che durante il disco non si era nemmeno lontanamente mostrato.
In tutto questo calderone mettiamoci una produzione e un mixaggio praticamente perfetti ad opera di Samu Oittinen e Svante Forsbäck (le band che hanno lavorato con questi due signori le lascio cercare a voi) e la frittata è fatta. E che bontà.

"Misanthropical" è decisamente uno di quegli album capace di creare confusione, sia in positivo che in negativo. Osteggiati dai critici più conservatori ma potenzialmente osannati dal popolo più aperto alle nuove realtà, i Peekaboo Primate sono senza dubbio una delle sorprese più positive di questo 2016, almeno per il sottoscritto. Avanti così!

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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