“Remedy Lane” è il disco che mi ha fatto conoscere i
Pain Of Salvation e proprio per questo motivo non riesco a parlarne in modo del tutto oggettivo e distaccato.
Il primo periodo della band svedese non ha mai brillato per produzioni particolarmente “massicce”, anche quando i fini compositivi le avrebbero richieste (
“The Perfect Element” da questo punto di vista parla da sé, ma pure
“Entropia” e
“One Hour By The Concrete Lake” avrebbero senza dubbio meritato suoni diversi). Ecco allora che il guru
Jens Bogren (da sempre fan della formazione) ha provato a cimentarsi in questa operazione di “restyling” del full-length datato 2002. Risultato? Wow…
Ebbene sì, le sapienti mani del tecnico di
Fascination Street colpiscono ancora una volta, rendendo giustizia a un disco acclamato tanto dai fan quanto dalla critica. Godetevi tutte quelle sfumature “perse” nel mix originale (samples, suoni sintetici, colpi di batteria, armonizzazioni vocali, fughe strumentali) e qui finalmente valorizzate. L’opener
“Ending Theme”, l’enigmatica
“Fandango”, la splendida
“Undertow”, la commovente
“Second Love” o l’epica
“Remedy Lane” non hanno mai suonato così bene (si noti che non sono state fatte sovraincisioni o simili, il materiale di partenza è quello di quasi 15 anni fa).
Meno interessante, ma comunque curioso, è il secondo disco di questa riedizione, dedicato alla performance live dell’intero
“Remedy Lane” eseguita dalla formazione attuale al ProgPower Festival USA del 2014. Complessivamente fedele all’originale (si segnala il supporto canoro “simil-Yes” di
Ragnar Zolberg, Gustaf Hielm e
Léo Maragarit), splende per l’esecuzione chirurgica e al contempo appassionata. Detto questo, nessuno nutriva dubbi sul fatto che
Gildenlöw e soci fossero capaci di suonare e di intrattenere una platea (anzi, il cantante “fa l’asino” in più di un’occasione).
Se avete amato questo album come il sottoscritto, valutate seriamente l’acquisto anche solo per il magico remix di
Bogren. La
InsideOut, per venire incontro alle esigenze di tutti, commercializzerà comunque il doppio disco (quello pervenuto in redazione), o i due dischi singoli (remix/live). A voi la scelta…
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