La macchina da guerra chiamata Destruction è finalmente tornata tra noi! Dopo la chiusura del contratto con Nuclear Blast e la firma con AFM-Records, Schmier e compagni hanno subito sfornato il loro nuovo capitolo discografico intitolato "Inventor of Evil". A farla da padrone sulla spledida copertina (realizzata dal bravissimo Havancsak Gyula) è il caro vecchio Mad Butcher ricoperto di sangue, il quale ci fa subito capire in che direzione sarà lanciato questo disco. Apre le danze "Soul Collector" song che diventerà senz'ombra di dubbio un nuovo classico della band, seguita da "The Defiance Will Remain", una Destruction-song tiratissima, tipica dell'ultima era. E ora arriva l'highlight assoluta di tutto l'album; quella "Alliance of Hellhoundz" di cui sicuramente avrete già sentito parlare... siamo di fronte all'"Ultimate Destruction song"... anthemica, violenta e senza compromessi, dove personaggi del calibro di Paul DiAnno (ex Iron Maiden), Messiah Marcolin (Candlemass), Doro, Biff (Saxon), Shagrath (Dimmu Borgir), Speed (Soilwork), Peavy (Rage) ed altri, duettano nella metal song dell'anno! Non ci sono parole! L'album riprende senza perdere tiro con "No Mans Land" e con i suoi incredibili riff thrash (headbangers preparatevi!!). Dobbiamo aspettare "The Calm Before the Storm" per imbatterci in quello che meno mi sarei aspettato in un album dei Destruction scritto nel 2005, soprattutto dopo "All Hell's Breaks Loose", "The Antichrist" e "Metal Discharge", nei quali la band tedesca ha dimostrato di sapersi rinnovare in maniera esemplare rispetto all'epoca anni '80. E invece, il collegamento con il passato più evidente viene proposto proprio nel 2005, con l'inserimento di chitarre acustiche infernali e con Schmier, che dopo tanti anni torna a cantare come faceva nei primi dischi!! La song naturalmente si evolve e ci riporta ai nostri giorni...e ancora una volta è un bagno di sangue! Le canzoni seguenti non perdono un colpo...segnalerei la particolare "Seeds of Hate", arricchita addirittura da alcune parti di tastiera e la violentissima "Twist of Fate". A concludere l'opera, uno splendido outro di chitarra acustica. Dopo l'uscita di "Metal Discharge" stavo iniziando a preoccuparmi sulla possibile longevità e sulla freshezza compositiva di Schmier e soci... pur essendo un buon disco, a mio parere non arrivava a superare i suoi bellissimi predecessori (soprattutto "The Antichrist"), ma ecco che arriva "The Inventor of Evil" e spazza via tutti i dubbi. Questo è il thrash metal che vogliamo ancora sentire! Puro, violento e catchy al punto giusto. Fortunatamente la buona produzione curata in fase di mixaggio agli Abyss Studios di Peter Tatgren esalta ancora di più la potenza di questo lavoro che si candida immediatamente alla posizione di thrash metal album dell'anno. THE BUTCHER IS BACK!!!
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