Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta: Empire Records
Distribuzione: Empire Records

Tracklist

  1. BLACK ABYSS
  2. UNHOLY RITUAL
  3. UNDEAD
  4. NECRONOMICON
  5. ETERNAL WAR (FOR IMMORTALITY)
  6. BEYOND THE ARTIC
  7. BLACK WINTER NIGHT
  8. CATHEDRAL OF LOST SOULS
  9. BLOOD EAGLE
  10. INTO THE VOID
  11. WILD HUNT

Line up

  • Maarten De Zutter: Bass
  • Tom Heynssens: Drums
  • Tim Matthijs: Guitars
  • Matthieu Brasseur: Vocals

Voto medio utenti

La Empire Records rilascia in questi giorni “Rise of the Dead”, il terzo album dei black/thrashers belgi Devastatiön.

Le coordinate stilistiche dei Devastatiön restano le medesime degli anni passati: un thrash metal dai forti connotati black ancorato prevalentemente alla scuola teutonica, in particolar modo ai Kreator di “Pleasure to Kill”, ma anche a Sodom e Tankard, seppure, soprattutto gli ultimi menzionati, in misura decisamente inferiore.
Sull’impianto di matrice teutonica appena descritto si inseriscono varie influenze death/proto-death che si amalgamano a quelle nere, avvicinando così stilisticamente i quattro belgi a formazioni come Possessed, Sarcófago, Sadus, Aura Noir, Destroyer 666, Nifelheim, ecc.ecc.

Non vi è molto da dire su questo full-length. Al suo interno non vi troverete niente di innovativo, solo fottutissimo thrash metal sparato alla velocità della luce; suoni martellanti, potentissimi, frutto prevalentemente di ritmiche di batteria che si inoltrano di frequente in tupa tupa e blast beat annichilenti, affiancati da tappeti di doppia che polverizzano qualunque cosa gli si pari innanzi.
Si tratta di undici brani lineari, diretti, con pochissimi momenti in mid-tempo, dove i nostri si lanciano, in preda alla follia omicida, in un assalto frontale senza mezze misure.
Tutto è all’insegna della devastazione sonora, della tradizione e della relativa “semplicità” esecutiva: tremolo picking, tantissimi power chords, qualche palm mute non troppo elaborato, che però bastano ampiamente per creare riffs avvincenti e adrenalinici; il tutto, ovviamente, sostenuto dal lavoro alle pelli di cui ho scritto poco sopra.

La potenza di fuoco è davvero notevole e sarà difficile anche per il metalhead più intransigente rimanerne illeso… Questo, oltreché all’abilità della band, è ascrivibile ad una produzione di discreto livello. Esplosiva, sufficientemente rozza e al contempo moderatamente “nitida”.
Vi è da sperare che la prestazione in sede live riesca ad essere del medesimo tenore…

“Rise of the Dead” è un lavoro suonato con il mitra spianato contro chiunque si trovi nel raggio d'azione dei Devastatiön.
Non viene risparmiata neanche una pallottola…e si tratta di un calibro molto grosso.


Recensione a cura di DiX88

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