Evidentemente è il periodo delle donne, dopo le rokkettare Meldrum mi capita questa lady Canadese dai fulvi capelli, sarà il mio fascino nascosto…o qualcuno non sapeva a chi sbolognarla?
Chiariamo subito che questo è un disco di AOR radiofonico pensato, scritto, prodotto per il mercato americano dove esiste ancora richiesta per questo stile di musica, buon sottofondo per lunghi viaggi sulle autostrade interminabili. Tutto è curato nei minimi dettagli e tutto ruota sulla presenza e sulla voce ( bella!) di R.Brock. Ritmi soft, arrangiamenti adatti a colpire tenere orecchie e teneri cuori, ballate dolci e sensuali che a tratti sfiorano la tradizione country pastorale ( “Read my mind”), testi sentimentali e tutto l’armamentario che serve per avere i passaggi in FM, in video, e le recensioni sui magazine patinati. Notevole lo schieramento di collaboratori che accompagna la cantante, si va dal produttore Keith Olsen (Whitesnake, Fleetwood Mac ) al guitar hero Randy Bachman (Bachman Turner Overdrive) al bassista Jeff Pilson (Dokken) al compositore A.R.Scott (Celine Dion) ed altri ancora, tutti tesi allo scopo di realizzare un prodotto “adult rock” per un pubblico eterogeneo e maturo. Metal? Nemmeno l’ombra. Hard Rock? Tenui accenni nei brani composti con Bachman (“I’m doin fine”,”I surrender”,”Goddess of rock’n’roll”) il quale si esibisce da buon session-man in brevi assoli melodici. Il resto sono lenti romantici (“In this skin”,”That scares me”) o pezzi più anonimi. Forse il meglio del mazzo è la blueseggiante “The game” che tira fuori un po’ di quella potenza nascosta che da’ titolo all’album. Non mi sento nemmeno di dire che il disco sia brutto, e la nostra amica canta davvero bene, semplicemente è un lavoro che non ha nulla a che vedere con la musica alla quale siamo abituati. Come dicono i pubblicitari: “ha un target diverso”. Se avete bisogno di una morbida colonna sonora per una dolce serata in intima compagnia può fare al caso vostro, altrimenti come dice qualcuno lo userete da sottobicchiere.