Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2016
Durata:43 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. HOME
  2. THIRST
  3. SHORELESS
  4. DEVOUR
  5. LAID DOWN

Line up

  • Byron Lemley: guitars, vocals
  • Brandon Lemley: vocals
  • David Horrocks: drums, vocals
  • Roger LeBlanc: guitars, vocals
  • Rhys Friesen: bass, vocals

Voto medio utenti

I Numenorean sono canadesi, provenienza che di solito certifica buona qualità quando si decide di suonare metal estremo, e con "Home" sono al loro esordio discografico per la sempre attenta e prestigiosa Season of Mist.
Il disco, composto da soli 5 brani per un totale di oltre quaranta minuti di musica (ergo i pezzi sono molto lunghi, anche considerando che "Shoreless" è una breve strumentale di tre minuti), si tuffa a capofitto in quello che oggi viene definito post black metal, termine che, in realtà, non vuol dire nulla inglobando gruppi, e modi di suonare, spesso, lontanissimi.
Nel caso specifico, il gruppo di Calgary fa propri gli insegnamenti di gente come Deafheaven, Agalloch, Woods of Desoltation e, ovviamente, Alcest, per offrirci una musica triste, disperata e particolarmente violenta dal momento che è la componente black metal ad essere predominante rispetto alle altre influenze che si possono cogliere nei solchi virtuali di "Home".
In sostanza i Numeronean (a proposito: ennesimo monicker ispirato a Tolkien) pestano duro sugli strumenti, lanciandosi anche a velocità "proibite", urlano disperati nei microfoni il loro dolore e dipingono scenari invernali, in ogni caso legati alla natura, e incredibilmente melanconici senza tralasciare, tuttavia, le classiche partiture melodiche (sorrette da strazianti inserti vocali), arpeggiate e vagamente shoegaze che fanno parte dell'attributo "post" legato al metal estremo.

Il risultato?
Certamente i Nostri non inventano niente e determinate sonorità sono già state esplorate in modo più convincente da altri, ma quello che suonano lo suonano bene e con classe ed i loro brani, se ascoltati con la giusta atmosfera, possono essere un buon viatico verso il suicidio, unico possibile rimedio alla sofferenza che si insinua in ogni nota di questo lavoro.
Se, dunque, vi piacciono i gruppi che ho citato prima ed amate le atmosfere colme di tristezza e di rabbia non faticherete ad amare questo disco e questo gruppo ed avrete un nome nuovo da aggiungere alla vostra collezione di musica depressa.
Come esordio, niente male davvero.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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