Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:54 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. CRUSHER
  2. BLEED FOR THE NIGHT
  3. THE DESCENT
  4. THE SIREN'S CALL
  5. RITUALISTIC DEMISE
  6. THE OLD ONE
  7. ROTTED REUNION
  8. UNFINISHED BUSINESS
  9. HONOR THY PROPHET
  10. FROM GRAVES TO INFAMY
  11. THE BATTLE OF MORNINGSTAR

Line up

  • 'Big' John Williams: vocals
  • Justin 'Justin' Wood: Guitars
  • James 'Tone' Malone: Guitars
  • Ryan 'Bart' Williams: Bass
  • Jeramie Kling 'Diamond': drums

Voto medio utenti

Tenco è morto
Bene è morto
Masters... morto!
Dio pure

"Essere morti, è una fatica dura (...)"
Rainer Maria Rilke


Spetta a Voi, decretare se, questa edizione canzonifera sarà un classico del '16, oppure no.
Le storie narrate in Jewel of the Vile a falsetti e ritornelloni, assoli veementi, metronomie forsennate è palpabile,
Ma molliccia, soprattutto, nei cali e nel discostarsi dal canone dei Grandi
Jag Panzer.

["Enticing way your body sways
I've watched you for so many days
And now you were brought here to die"]

Troppi tocchi sui manici a discapito di plettrate quanto mai necessarie per approfondire.
La sensazione principale è "l'allappo" e attiene al modo preconscio di infatilizzare i luoghi e gli abiti per i nuovi arrivanti. Quel puerperato (sghembo che sia) necessita come la Musica di porgitori...
Avete presente?
avete presente se avete presente?
Questa rece avrei voluto leggerla dal Graz. Forse anche Voi, almeno in qualche dato punto.
Siccome Mourinho non ci darà mai dei prostituti intellettuali ripensiamoci senza cross iperbolici.
"Questi" sgarbugliano, con un'attitudine pre-potente e novantiana, l'amata trucidata.
Però mancano di verticalità come un gibbone al circo.
La cosa che sobbalza (non sobbalza affatto) è la grumosità omogenea di tutto l'album.

cantati: sette
trame chitarristiche: sette +
assoli: sei ma direi meglio "non so"
metronomie: 5
lirismo: 6
simpathos: 7
Jeff Loomis: due punti (schitarra in "The Old One")
puntini metaforici: "angels cry" / "abigail" / "The Ghost Next Door" - "The Fiction Maze" / Shah-e Zindah + ossimoro / so on
evocabilità: 5 (poesia: 6= / emotività: 6=)
musicalità: sette (anche se allega i timpani come un caco acerbo la lingua)
passaggi memorabili: 4
tattica: 7
suonabilità: 6
diaframmi: uno (quello timpanico di cui sopra)
gemma: Ritualistic Demise
apici: Rotted Reunion
media: parecchia
Recensione a cura di Marco Pastagakio Regoli

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