Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:44 min.
Etichetta:Retroactive
Distribuzione:Musicbuymail

Tracklist

  1. SHOVEL THE COAL
  2. DEAD MEN’S BONES
  3. DEEP DOWN
  4. CAPTAIN OF THE SHIP
  5. HOLY GROUND
  6. SONS OF THUNDER
  7. UPON THE CROSS
  8. THE WIND
  9. WISDOM
  10. THE SEA
  11. NIGHTMARE (BONUS TRACK)
  12. COME HOME (BONUS TRACK)

Line up

  • David St. Andrew: vocals
  • Bill Menchen: guitars, bass, keyboards
  • David White: drums

Voto medio utenti

Questi Titanic, al di là del monicker adottato, non sembrano assolutamente intenzionati ad andare a fondo. E, infatti, si difendono con massicce dosi di metallo rovente che dovrebbero tenere a debita distanza dalla loro rotta i pericolosi iceberg.
"Full Steam Ahead" è il terzo album di questo terzetto statunitense che affronta sonorità che spaziano nel Power/Speed statunitense, tra Armored Saint e Metal Church, ma citerei pure i meno noti Zaxas e Syris, e le influenze del vecchio continente, sicuramente in debito con i Judas Priest, ma pure con quei Running Wild che ritroviamo in diversi chorus, come ad esempio quelli di "Dead Men’s Bones" o "Captain Of The Ship". Un metal rovente e compatto, quindi, che i Titanic accompagnano a testi che si rifanno a tematiche cristiane. Canzoni come "Holy Ground", "Upon The Cross" o "The Sea" puntano moltissimo sulle ritmiche, ma anche le chitarre (sebbene un po' meno incisive in fase solista) e le parti vocali (bravo il nuovo cantante David St. Andrew) danno il loro prezioso contributo per ottenere un buon risultato finale.
"Shovel The Coal" piace pure per la sua semplicità ed immediatezza, "Wisdom" è invece un brano che si tiene un po' fuori dal mood generale dell'album, con un passo che potrebbe far pensare ai Quiet Riot, anche per la voce di David St. Andrew che ricorda quella del compianto Kevin DuBrow.
Da segnalare infine la presenza dell'ex Stryper Robert Sweet dietro il drum kit delle due bonus tracks, riprese entrambe dal disco d'esordio, "Maiden Voyage", uscito originariamente nel 1996, due canzoni che hanno sopratutto il merito di sottolineare come il gruppo sia cresciuto con il passare del tempo.
Nel suo assieme questo "Full Steam Ahead" si rivela, infatti, un buon disco, compatto ed allo stesso tempo piuttosto vario, in grado di raccogliere maggiori consensi rispetto a quanto si poteva immaginare in prima battuta.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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