La scena anglosassone dell'ultimo decennio ha prodotto interessantissimi lavori in campo black metal grazie alle uscite di gruppi come Wodensthrone e Winterfylleth sul versante più "pagano", come Fen e A Forest of Stars su quello più" sperimentale" ed in ogni caso lontano dalla tradizione del genere.
Proprio dall'operato di queste band, e da un profondo attaccamento alla propria terra, prendono le mosse gli Hryre, quartetto del West Yorkshire, che, dopo un EP pubblicato nel 2014, esordiscono sulla lunga distanza con "From Mortality to Infinity", album rilasciato dalla nostrana Code666.
Nella musica del gruppo inglese convivono, dunque, due anime diverse: da un lato una forte componente folk che ci porta in "zona" Negura Bunget, per rimanere ad un ex componente del rooster Code666, o in prossimita dei Primordial, per restare sull'isola d'oltre Manica, dall'altro, invece, una "verve" più incline alla sperimentazione (termine da prendere con le pinze comunque) che porta il gruppo a partiture recitate, dal notevole impatto emotivo, vero tratto distintivo di un album indubbiamente riuscito.
"From Mortality to Infinity". infatti, pur percorrendo strade già battute, è un lavoro di pregio perché le sfaccettature del suo suono sono ben amalgamate ed i brani che lo compongono, spesso di lunga durata, contengono tutti melodie non banali e spunti in grado di distinguerli dalla media delle uscite simili.
Lo "Stellar Atmospheric Black Metal", definizione che la casa discografica da della proposta degli Hryre, è un black metal capace di essere feroce, grazie a momenti caotici e certamente oscuri, ma anche epico nelle sue atmosfere "soffuse" e nei frequenti mid-tempos, qui e là ai limiti del doom, che mitigano la furia strumentale e sono capaci di descrivere in musica le sensazioni che si proverebbero ammirando la campagna inglese ed i suoi colori tenui e malinconici.
Ritengo, per quanto osservato fin'ora, che sia proprio la componente atmosferica a costituire il plus di questo album e sono altresì convinto che gli Hryre, pur nella loro indiscutibile brutalità, siano dei fini cesellatori di paesaggi tristi e brumosi, siano, cioè, capaci, di trasmettere emozioni con la loro musica, cosa, questa, che è sempre sinonimo di qualità ed elemento imprescindibile quando si deve parlare di buona musica.
Con l'autunno alle porte, "From Mortality to Infinity" sarà un ottimo compagno nelle giornate piovose che inizieranno a segnare il paesaggio intorno ai nostri occhi.