Gli Internal Disfunction sono uno di quei casi di band valide e in gamba di cui però nessuno sembra essersi accorto... Davvero non capisco perché certe etichette puntino tanto su gente che continua a propinare musica insulsa, inutile e fatta male, e perché invece formazioni come questa siano costrette ad autoprodursi un cd, con tutte le problematiche che ciò inevitabilmente comporta. Per quanto mi riguarda gli unici dubbi relativi agli ID e al materiale che propongono riguardano l'orrendo monicker che si sono scelti (che fa subito pensare al brutal death, un genere tra l'altro molto lontano da quello a cui il quartetto partenopeo è dedito!) e la bassa qualità sonora di questo "Nine feet under", perché per il resto le loro canzoni mi sono piaciute parecchio, e mi hanno davvero convinto... Esse nascono da un mix tra l'energia del glam/sleazy rock e l'immediatezza del punk: di certo non rappresentano niente di nuovo per chi ha sempre amato questi stili, ma riescono a farsi apprezzare perché sono davvero ben fatte e curate nei minimi particolari. In poche parole Fab Nine, Key Rocks, Maddy Dukk e Mirkko De Mayo, nonostante la giovanissima età, hanno lavorato a questo disco come se fossero musicisti con una lunga carriera alle spalle, dando quindi grande importanza ad ogni elemento che caratterizza le nove composizioni incluse. A tutto ciò si aggiunge una buona dose di talento, che li ha aiutati a creare brani semplici ma estremamente efficaci, resi ancor più interessanti da vocals sufficientemente "ruvide e sporche" e da coretti azzeccatissimi. Le song un po' più veloci sono le mie preferite (vedi ad esempio "When you're not around", "The crash" o "Find the way out"), ma anche la simil-ballad "Far away from you" e la dolce track conclusiva (intitolata "Exodus - Senseless acts of beauty") non sono niente male, anzi ci fanno capire che gli Internal Disfunction hanno un ottimo gusto per ciò che concerne la melodia e che sono bravi anche quando staccano il piede dall'acceleratore! Inutile dire che mi auguro di risentir parlare presto di loro, ma soprattutto sarebbe auspicabile che qualche discografico gli desse modo di mettere a frutto le potenzialità che hanno già dimostrato di avere...
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