Andiamo subito al solito, gli Internal Disfunction hanno un grosso difetto, il loro moniker, il quale è più adatto ad una band brutal o grind (infatti esistono gli Internal Suffering, gli Internal Bleeding, e via dicendo), e che non rende merito alla band la quale invece, giustamente e a pieno titolo, si definisce glam-punk-rock’n’roll.
Nove tracce, di cui un intro e un outro, che molto debbono agli anni ’80, per questo gruppo di poco più che ventenni napoletani con il fuoco nelle vene. Parliamo di canzoni chiassose, eccessive, lascive, trascinanti, come “Jack & Coke Suicide Blues” che si regge su un’andatura sostenuta, sfacciata, sorretta da cori tipicamente più punk. Il sound della band ruota tutto intorno alla melodia, la quale permea e canzoni e addolcisce e rende user-friendly anche quelle più pompate, come “When You’re Not Around”. Bravo il singer Fab Nine, bella voce e giusta attitudine, oltre ad un look che farà impazzire gli ormoni delle ragazzine.
Molto belle anche “The Crash”, forse la canzone più matura e “spessa” del lotto, e “Far Away From You”, una ballad davvero molto bella, che dimostra la bravura della band nel sapere scrivere canzoni che sappiano esulare dalla loro verve giovanile ed essere più intimiste.
Ci troviamo di fronte ad una band talentuosa, che sa suonare e sa scrivere canzoni, sicuramente ancora bisognosa di maturazione, ma già pronta per portare la loro musica in giro e farci muovere il culo.