Recensione lampo, modello Metal Shock di 20 anni fa per chi non meritava troppo spazio:
Frederic Leclercq è un chitarrista bassista dedito al power metal, con - tra gli altri -
Dragonforce oggi,
Heavenly ieri.
Chiama
Jordison degli
Slipknot e gli propone di fare un disco death e per assicurarsi subito un contratto di un certo valore ci aggiungono
Attila Csihar (se possibile ancor più spompato del solito), il cantante dei
Dååth e gli altri non importa, tanto il grande pubblico non li conosce. Ecco formati i
Sinsaenum, ecco il contratto con
earMusic, ecco il debut "
Echoes of the Tortured".
Ecco un disco inutile. Costruito a tavolino, plasticoso oltremodo, inoffensivo nel risultato, la mercificazione della musica è arrivata pure nel death metal; chissà... tra qualche anno pure nel grindcore.
Non basta un growl per fare del death metal, altrimenti pure
Ligabue con una chitarra distorta farebbe metal, seguendo questo ragionamento.
Ecco, i Sinsaenum sono
i Ligabue del death metal.
Ma per carità. Per lezioni, ripassare dagli
Asphyx, tanto per fare il nome di qualcuno a cui del death metal importa davvero.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?