A dieci anni dai loro primi passi i
Jesus Franco & The Drogas escono con un EP davvero d'altri tempi: un vinile 10" dove piazzano un paio di brani per facciata.
Nessuna canzoncina facile e felice per festeggiare l'avvenimento su "
Damage Reduction", il loro sound si evolve sì dal precedente "Alien Peyote", ma senza chissà quali stravolgimenti, un Rock distorto, fumoso e psichedelico, dove sono le parti strumentali vagamente bluesy a trascinarti in un vortice surreale, come quello che scaturisce da "
6025", sul fondo del quale è un cantato lancinante e ipnotico ad aspettarci. "
Money (Won’t Change Me)" garantisce un po' di ritmo in più, con quel suo mood vintage dove le chitarre di
Andrea Carbonari e
Alessandro Fiordelmondo si incrociano e preparano il terreno alla voce, in alcuni tratti vagamente lemmiana, da parte di
Andrea "Sonny Alabama" Refi. Girato il vinile, per la Side B la formazione marchigiana lascia invece trapelare prima la propria anima punk’n’roll, con una incisiva e tagliente "
The Wrong Side of El Paso", quindi con "
Austin" sembrano voler unire Stooges e Doors, un brano magnetico e mesmerico ma allo stesso tempo tormentato, sotto i colpi del batterista
Michele Prosperi, vero cuore pulsante della band.
Non facile, non per tutti. Ma i
Jesus Franco & The Drogas sembrano sapere quello che fanno. E ci riescono pure bene.
I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write
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