Prima di affrontare l'ascolto di questo "Electrified", i Dressy Bessy erano per il sottoscritto un gruppo assolutamente sconosciuto e sebbene la simpatica copertina "frikkettona" che avvolge il Cd potesse essere utile per avere qualche indizio generico sul tipo di musica proposta dai ragazzi di Denver (difficile che si potesse trattare di black-death-crust-core ...), non avevo davvero un'idea molto precisa su che cosa stavo per inserire nel lettore Cd.
Indie rock con voce femminile, parecchio debitore (anche a livello visuale) nei confronti del pop dei sixties, con qualche intromissione garage, hard rock e punk, è quello che scaturisce dai microsolchi del dischetto, per un gruppo che si dichiara influenzato sia da Kinks, Beatles e Monkees, sia da AC/DC, Led Zeppelin e Sly & The Family Stone, risultando affine a bands come Elastica, Echobelly, Breeders, Belly e qualcosa di Sleater Kinney, tra delizie pop-ish, riffs grintosi, sezione ritmica nervosa e minimale, il tutto dominato dalla bella voce, impudente e dolce, molto "tipica" nel genere, posseduta dalla frontwoman Tammy Ealom.
Approfondendo la storia della band, si apprende, poi, che ha già pubblicato un discreto numero d'apprezzati lavori su etichetta Kindercore, che il chitarrista John Hill ha condiviso le proprie attività e passioni musicali con gli Apples In Stereo, che il nuovo batterista si chiama Craig Gilbert e che sostituisce il membro fondatore Darren Albert in questo nuovo disco che rappresenta l'inizio della collaborazione con la label newyorkese Transdreamer Records (che lo pubblica anche in un'edizione limitata in vinile colorato!).
"Canzoncine" molto ben fatte, ritornelli orecchiabili, tintinnii di tamburelli, chitarre a volte "fuzzose" e rumorose altre volte al limite delle sonorità surf e beat, melodie durevoli e un vago gusto generale di "flower-power" (le mie preferenze vanno a "Second place", alla title-track, a "She likes it", a "Stop foolin'" ed a "Try try try again", ma non ci sono grandissime differenze qualitative tra i brani), rendono il platter un piacevole intermezzo "alternativo" senza grosse velleità impegnative, ma vitale e palpitante come si conviene ad un prodotto di questo tipo.
I più avvezzi a questi suoni non faticheranno ad apprezzare la frizzante proposta di Tammy & C. e, anzi, probabilmente conosceranno già molto bene il quartetto del Colorado e le sue virtù specifiche, per gli altri appassionati di musica hard 'n' heavy in vena d'esperimenti più leggeri ed "estivi", "Electrified" potrebbe essere una buona scelta, oltre che un modo per far trascorrere un periodo di riposo a condotti uditivi e cellule cerebrali provate da audizioni più gravose e concentrate.
Non cambieranno la Vostra vita musicale, ma sono sicuramente meglio di molto del "poppettino" da classifica travestito da rock che siamo costretti a subire e tra la pantomima del Good Charlotte di turno o la "carica trasgressiva" di una Avril Lavigne qualunque, non ho dubbi ... il mio voto va senza indugi a forme effervescenti di divertimento non banale e genuino offerte da bands come questi Dressy Bessy.
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