Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:51 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. VIOLENT INDIGO
  2. MIDNIGHT MARVELOUS
  3. HOW LONG
  4. BURN FOR ME
  5. CHARDONNAY NIGHTS
  6. CHANGE
  7. AMBER THROUGH A WINDOW
  8. I WILL TRY
  9. YOU BELONG TO THE NIGHT
  10. ZODIAC
  11. WHITE JEANS
  12. MOONLIT SKIES

Line up

  • Björn Strid: vocals
  • David Andersson: guitars
  • Sharlee D’Angelo: bass
  • Sebastian Forslund: guitars, percussion
  • Jonas Källsbäck: drums
  • John Manhattan Lönnmyr: keyboards
  • Anna Brygård: backing vocals
  • AnnaMia Bonde: backing vocals

Voto medio utenti

Era abbastanza facile da immaginare (anche se il “dubbio” è sempre in agguato …) … arrivano i The Night Flight Orchestra e ancora una volta spariscono magicamente ansie e preoccupazioni.
Un ruolo “taumaturgico” assolutamente non marginale, ed è anche per questo che consiglio caldamente l’ascolto di “Aeromantic II”, se non proprio ai più irriducibili headbanger, a tutti gli estimatori della musica rock ad ampio spettro, “leggera”, limpida, subito assimilabile, divertente e (perché no?) ballabile, di quella però al tempo stesso durevole, ben lontana dalla superficialità di tanti suoni commerciali contemporanei.
“Roba” che ha una sua “genialità”, insomma, in un misto di rock radiofonico “colto”, prog, pop, disco-music e synth-wave, capace di ispirarsi ai colossi del passato (Boston, Survivor, ELO, 10cc, Toto, Steely Dan, Styx, Doobie Brothers, …) senza perdere una sua spiccata personalità espressiva.
Una rarità, in una scena che fa del buon artigianato imitativo una peculiarità piuttosto diffusa, e che sorprende ed emoziona anche perché è veramente difficile, al sesto full-length, continuare a mantenere sempre straordinariamente fresco e coinvolgente il proprio songwriting senza ripetersi o mostrare segni di stanchezza, in un genere da questo punto di vista molto “pericoloso”.
Intelligenza, cultura e competenza sono dunque le caratteristiche principali dei nostri svedesi, nati quasi per “scherzo”, ma evidentemente intrisi di queste sonorità nel profondo delle loro anime artistiche.
Ancora una volta siamo di fronte ad un albo assolutamente privo di flessioni, sufficientemente variegato nelle traiettorie stilistiche e appassionante dall’inizio alla fine, forte di un appeal tanto intenso quanto persistente.
Tredici folgori soniche istantanee e mai banali, che trattano la “nostalgia” settanta/ottantiana con inusitata sagacia e un dosaggio degli ingredienti davvero accurato, a volte sfiorando il limite del kitsch senza mai oltrepassarlo.
Pigiate il tasto play e vi ritroverete inondati di colori e dei riflessi di luce tipici delle mirror ball, a ballonzolare vestiti con le giacche di pelle e le camicie dai colletti extralarge, sorvolati dalle navicelle dei Boston e della Electric Light Orchestra o mentre immaginate di diventare i protagonisti di una di quelle pellicole hollywoodiane piene di retorica, riscatto e tenacia che ancora oggi ci piace tanto rivedere.
Il tutto trattato con innato buongusto all’interno di un programma, come anticipato, praticamente infallibile, a partire da una “Violent indigo” che mescola i Survivor con i Genesis di “Duke”, per poi proseguire con “Midnight marvelous”, davvero “impressionante” per la sfarzosa forza pulsante della melodia e il refrain “a presa rapida”.
How long” e “Burn for me” sarebbero davvero perfette per le colonne sonore dei film di cui sopra (la seconda, per esempio, la vedrei bene in un nuovo remake di “Footloose”) e se le atmosfere soffuse e la linea armonica irresistibile di “Chardonnay nights” non vi si piantano irrimediabilmente nella corteccia cerebrale, significa che questi suoni non fanno per voi.
Con “Change” ritorna il pop-prog dei Genesis targati Phil Collins, “Amber through a window” ha il “tiro” della disco-music e la sensibilità melodica dell’AOR e “I will try” aggiunge all’impasto un pizzico dell’anima mainstream-soul dei Tears For Fears.
Riuscire a far convivere Depeche Mode, David Bowie, Abba e Starship in un unico brano non è un’impresa facile, eppure “You belong to the night” raggiunge l’impensabile obiettivo, allo stesso modo con cui la notturna “Zodiac” ha i mezzi (ah, quel basso e l’avvolgente fraseggio funky …) per far ballare anche il più refrattario a tale pratica.
L’arrembante “White jeans” e il suggestivo electro-popMoonlit skies” rappresentano le ultime brillanti testimonianze di un disco che riporta il concetto di easy listening alla sua migliore e più nobile accezione.
Metti un po’ di musica leggera, perché ho voglia di niente […]” recita un noto tormentone nostrano … beh, se invece ambite a qualcosa che sappia rasserenarvi con vitalità e sagacia, e così garantire la copiosa produzione di un oculato miscuglio di serotonina e adrenalina, i The Night Flight Orchestra e “Aeromantic II” sono sicuramente la scelta giusta.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 ott 2021 alle 14:47

Grandissimo album, cosi come anche i precedenti. I Night Flight Orchestra non sbagliano un colpo. Difficile, se non impossibile, trovare di meglio in giro in ambito hard rock / aor. Grandi suoni anni 80, melodie che ti entrano in testa subito e tanto divertimento. Mitici!

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