Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:43 min.
Etichetta:Officina Rock
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. DE VAMPYRICA PHILOSOPHIA
  2. CARMILLA... WHISPERS FROM THE GRAVE
  3. A SAD LITANY OF VAMPIRES
  4. NOCTURNAL VAMPIRE'S ORGY
  5. BLOOD LOVERS
  6. MORGANA
  7. THE OPHELIA'S GHOST
  8. DIE HERRSCAHFT DES BLUTS

Line up

  • Lord Vampyr: vocals
  • Nepesh Ra: guitars
  • Sk: guitars
  • Nightorn: bass
  • Aeshla: drums

Voto medio utenti

Lord Vampyr è un personaggio veramente strano. Dopo aver fondato i Theatres Des Vampires nel 1994 e aver dato alle stampe ben sei album, di cui almeno tre accolti benissimo dai fan, decide di uscire dal gruppo e di fondare... qualcosa di molto simile! Anche le tematiche trattate non si spostano di una virgola e, oltre all'omonimo monicker, vampiri, vampirismo, tombe, sangue, fantasmi e infine anche lo stesso Dracula sono all'ordine del giorno. D'altronde lo dice anche lo stesso booklet: qui troverete solo 'true vampiric metal! blood is life!'. Vabbè. Musicalmente avrei pensato a qualcosa di simile ai Cradle Of Filth, ma invece Lord Vampyr ha preferito tornare ai tempi di "Vampyrìsme, nècrophilie, nècrosadisme, nècrophagie", estremizzando al tempo stesso sia la componente black metal, sia quella più gotica ed orrorifica. Nel primo caso troviamo velocissimi riff accompagnati dai blast-beat di un batterista che è un vero e proprio mitragliatore, nel secondo le onnipresenti tastiere, ora impegnate in macabri organi, ora di stampo più classicheggiante. Il tutto è ovviamente accompagnato dalla voce di Lord Vampyr, che spazia da screaming a urletti, a voci più oscure, sussurri, cantato pulito e quant'altro. Nonostante la pessima impressione iniziale, dovuta ad una presentazione più che scarsa, già "Carmilla... Whispers From The Grave" mi aveva favorevolmente impressionato, grazie a quell'inizio in cui la chitarra - pesante come un macigno - piomba improvvisamente sull'orchestrale per dare inizio all'orgia. Alle parti di black metal si sostituiscono spesso un death molto primordiale (sulla scia dei primi Bathory) o partiture molto più gotiche, ma che non intaccano comunque la coesione dell'intero lavoro, basato più o meno sempre sulle stesse caratteristiche. Ci troviamo al cospetto comunque di un'ottima prima opera, nonostante Lord Vampyr si muova molto vicino a quanto già fatto in passato con i Theatres Des Vampires. Ma replicarsi anche in solitaria non è cosa da tutti.....
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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