Capisco il voler rimanere fedeli e ancorati ad un certo tipo di sound.. quasi una sorta di "dovere" nei confronti di chi per anni hai ammirato e da cui hai tratto ispirazione...quasi un rendere omaggio ai gruppio con cui si è cresciuti musicalmente...
E' normale che i richiami a band del panorama NWOBHM targato anni 80 siano molteplici... i richiami appunto, solo loro.
Intendiamoci personalmente trovo romantico tutto ciò, mi piace tantissimo l'idea che una band Italiana cerchi di riproporre nella sua musica riff, in stile
Saxon,
Angel Witch, tanto per citarne alcuni...
Tuttavia nel 2016 se ti vuoi cimentare in un terreno così arduo, oltre ad una grossa, dose di coraggio, bisognerebbe quantomeno provare a portare qualcosa di nuovo e di personale.
Questo album manca di freschezza, come naturale che sia viste le intenzioni di partenza, lo si vince subito fin dal primo ascolto, la produzione è lontana anni luce, alla perfezione delle relase a cui siamo abituati ad ascoltare oggi.
Ovviamente si tratta di una scelta voluta, peccato che in alcuni punti risulti un'arma a doppio taglio, in particolar modo per quanto riguarda le linee vocali.
"Back On The Hunt" targato
Blasphemous Art Productions è il secondo album dei
Witchunter, dopo il buon esordio del 2010
"Crystal Demons".La band abruzzese intanto ha rinnovato la sua line-up, con l'ingresso di un nuovo battersita e un nuovo bassista.
Tornando alle canzoni che compongono
"Back On The Hunt", non ho trovato nulla che spicchi in modo particolare, si tratta di un godibile speed metal, che si lascia ascoltare senza venir voglia di premere il tasto stop sul lettore, probabilmente lo si potrà ascoltare anche più di una volta, la sensazione tuttavia è che dopo un mese si passerà inevitabilmente ad altri ascolti.
Si tratta di un lavoro particolare, che se ai più "giovani" può risultare difficile da recepire al primo ascolto, sicuramente susciterà un certo interesse negli ascoltatori più avanti con l'età, vedi, "
Nightmare" e soptrattutto "
Midnight Sin", puro Heavy Metal di stampo anglosassone, da segnalare anche la rockeggiante "
Hounds of Rock"
Ma è nel finale di questo album che i
Witchunter hanno riservato le sorprese migliori, con la triade "
Lucifer's Blade", e soprattutto due cover di
Led Zeppelin e
Thin Lizzy, "
Are You Ready" ma soprattutto l'immenso tributo "Achilles Last Stand", 9 minuti eseguiti alla perfezione.
A questo puto una domanda è lecita porsela: come mai in due "cover" i
Witchunter, sono riusciti ad esprimere al meglio il sound che vogliono proporre, rispetto al resto dell'intero "
Back On The Hunt" ?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?