Non fatevi ingannare dal nome, questo trio texano ha poco a che fare con il sound dixie o southern di maniera, questa è una dura bestia elettrica di tutto rispetto. Nati come cover band dei Black Sabbath, hanno deciso di adottare la classica formazione triangolare chitarra / basso / batteria, che tanto ha dato all’heavy rock, vedi ad esempio i migliori Motorhead, e proprio l’amalgama degli schemi dei due colossi britannici può definire in parte lo stile dei Dixie Witch. Ritmi serrati, pesantezza violenta, suoni pienamente metallici, ma soprattutto la tendenza a valicare i confini della canzone per lanciarsi in articolate jam strumentali guidate da una splendida lead guitar in assoluta libertà.
Questa è la caratteristica che più colpisce di questo gruppo, che può vantare anche uno dei rari batteristi/cantanti, Trinidad Leal, spettacolare sulle pelli ed ugola robusta e poderosa. Quando ascolto un opera di dodici minuti come “Freewheel rollin”, col suo alternare struggenti parti acustiche a bordate heavy allucinogene ed ipnotiche, non posso che farmi conquistare da questa musica creata per far viaggiare la mente, al di là dei generi e della consuetudine, accostabile a “mostri” underground come Sleep, High on Fire, Electric Wizard, più deraglianti e sludge ma con la stessa attitudine libera e creativa. E’ un respiro free che percorre tutto l’album, anche nei pezzi più compatti come la pachidermica “Into the sun” o “Thunderfoot”, altro macigno d’acciaio dove fa capolino un accenno del nuovo sound sudista, grezzo, cattivo e marcio. Ancora meglio, se possibile, le prodigiose improvvisazioni della solista sopra il ritmo accelerato di “CC” e la lunga virata acida all’interno di “The bomber”, tangibile prova della qualità strumentale di questo power-trio americano. La piccola Brainticket ha davvero staccato un biglietto per la mente, un eccellente debutto che infonde nuova energia alla scena anticommerciale stoner e finirà certamente nella mia lista dei migliori dischi dell’anno. Spero che i Dixie Witch non vengano lasciati a languire nell’underground più oscuro, perché possiedono talento e qualità e meritano di essere notati.
Potenti, pesanti e fantasiosi. Assolutamente da avere.
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