Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:47 min.
Etichetta:WormHoleDeath Records

Tracklist

  1. SLOW CRUSH
  2. ABYSS
  3. HARBINGER OF CLAMITY
  4. ICARUS COMPLEX
  5. HAMMER OF WITCHES
  6. MEDUSA
  7. INHALE...
  8. TAKE THE SHOT
  9. ...EXHALE
  10. SORROW

Line up

  • Thomas De Wispelaere: vocals
  • Seppe Baetsle: guitar
  • Stijn Beeckman: guitar
  • Jelle Baetsle: bass
  • Glenn Thienpont: drums

Voto medio utenti

Gli Our Common Sense sono una giovane band belga nata nel 2014 come trio strumentale per iniziativa dei fratelli Jelle e Seppe Baetsle (basso e chitarra) e del batterista Glenn Thienpont. Dopo tre anni di attività l'ingresso del cantante Thomas De Wispelaere e del secondo chitarrista Stijn Beeckman ha cambiato direzione al gruppo, che adesso propone un serrato e tagliente post-rock con elementi stoner e sludge.
Tiro massiccio, sferragliante, con vocals urticanti e disperate, un tocco di ferocia hardcore. Un sound che veicola spettri di alienazione metropolitana e brutalità metal contemporanea.
In questo "Harbinger of calamity" sono compresi cinque nuovi brani più l'ep già pubblicato nel 2018 "Mankind's worst to know".
Nelle canzoni si percepisce un forte tessuto di rabbia e frenesia, pur se i ritmi restano quasi sempre confinati entro cadenze possenti e controllate. Una sorta di Eyehategod meno tossici o King Parrot meno schizzati. Tirate post-metal sferzanti e virulente ma anche passaggi dal retrogusto psycho-stoner, vedi l'avvolgente coda di "...exhale".
L'apporto vocale di De Wispelaere è vario e mutevole, spaziando dal clean-vocals intenso e drammatico alle tonalità brutali e quasi growl. Questo rende più agile il menù sonoro, che include l'hardcore-stoner della devastante "Slow crush" così come l'incedere più grezzo e sludgy di "Abyss" e "Hammer of witches", due inquietanti mazzate ultraheavy per amanti dei sapori forti e corrosivi. Ai ragazzi delle Fiandre non manca certo il tiro rovinoso ed i ribassamenti heavy-doom come si nota nei sette minuti della title-track, un percorso oscuro che prevede anche un buon break orrorifico ed evocativo. Diciamo che la loro miscela stilistica è variopinta, tendente al cupo ed al pesante, con qualche lontano richiamo ai Neurosis (vedi "Icarus complex") e degli ottimi passaggi chitarristici orientati verso il post-rock di ultima generazione.
Le nuove canzoni mantengono la direzione di quelle dell'Ep (ad esempio "Medusa" e "Take the shot"), ma appaiono meglio focalizzate e strutturate. Rimangono i fondamenti di rabbiosa disperazione e l'atmosfera fosca ed opprimente, ma si aggiungono maggiori soluzioni ed una venatura esplorativa che vedremo dove condurrà in futuro.
Una formazione da tenere d'occhio se vi piace il sound muscolare dai forti connotati metallici, ma aperto ad influenze doom, sludge, hardcore.

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