Bravi e simpatici i romani
Yattafunk, alle prese con un progetto musicale serio ma che non si prende sul serio ed ironizza su tutto (i nomi dei componenti, il titolo del disco, quello dei brani ecc) tranne che sulla qualità musicale, proposta con intelligenza e passione.
Già dal monicker è palese l'intenzione di miscelare funk e metal e la fusione è ben riuscita, i brani che coprono la mezzoretta di "
Yattafunk Sucks" sono trascinanti e divertenti, senza dubbio molto adatti ad una dimensione live, e la componente metal (cosa che temevo assai prima dell'ascolto) non è un semplice sottofondo quasi nascosto ma è ben presente ed integrato all'interno degli otto brani degli Yattafunk, anzi a volte quasi preponderante come in "
Hallowed Be Thy Funk" (bello il tributo maideniano a fine brano), ma non è l'unica volta che accade, e mi piace citare "Hypocondria", forse il brano migliore di tutto il disco.
Purtroppo, ed è l'unico difetto eclatante che ho potuto riscontrare, la produzione restituisce un sound piuttosto debole ed ovattato, con le chitarre affossate laggiù in fondo, dove sono ben lontane dal graffiare a dovere: capisco tutta la voglia di limitare gli interventi digitali e restituire un sound perfettamente replicabile in sede live, ma qui si manca proprio di impatto ed il suono scelto per le chitarre, depotenziate, non mi convince proprio.
Detto questo, se l'idea della commistione funk-metal non vi spaventa, date una chance agli Yattafunk perchè potrebbero sorprendervi.
E se vi spaventa, dategliela ugualmente poichè a me spaventava di brutto ed invece li ho trovati oltremodo interessanti.
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