Quando ero un semplice lettore di
Metal Shock, ricordo con precisione le recensioni di
Cristiano Borchi ancora semplice redattore che si occupava in maniera non esclusiva del black metal ed a cui quindi toccavano molte uscite death metal, in particolare in quegli anni (parliamo della prima metà degli anni '90) molto florida nei Paesi Bassi. E puntualmente stroncava quasi ogni uscita dell'olandese
Cyber Music, al che all'ennesima bocciatura iniziò così la sua recensione:
Cristiano Borchi ha scritto precedentemente:
Questa è una delle mie ultime recensioni qui a Metal Shock poichè la Cyber Music sta assoldando dei sicari per farmi fuori...
E, a distanza di 24 anni, mai avrei pensato di rivedere parte del catalogo Cyber ristampato dalla
Vic Records, che oggi ci propone il primo ed unico disco dei Ceremony, quintetto proveniente dalla parte sud della Nazione, che pare essersi riformato un paio di anni fa, sinceramente nell'indifferenza generale.
Noti forse più per la presenza di
Ron van de Polder al basso, ovvero il bassista storico dei Sinister, che per il loro debutto "
Tyranny from Above", i
Ceremony sono (erano) il classico gruppo deatl metal europeo di inizio anni '90, senza avere quella particolare scintilla creativa o genio per poter emergere, tanto che la band scomparve senza lasciare particolare lutto.
Questo non vuol dire affatto che "Tyranny from Above" sia un disco brutto, anzi anche a distanza di quasi 25 anni rimane più che godibile, ma non sappiamo quanto sia il caso di andare a ripescare una band di terza fascia... A MENO CHE, e qui il discorso ci sta tutto, andiamo a considerare il periodo attuale del metal estremo o del metal in generale: il fatto che un disco totalmente ignorato 25 anni fa, a causa dell'elevatissima qualità media del periodo che lo affossava ad essere uno dei mille, oggi si segnali per particolare qualità, modo di intendere la musica estrema, idee e sound, la dice lunga sullo status attuale delle cose.
"
Tyranny from Above" rimane un disco godibile, adatto per i nostalgici, dotato di quell'inconfondibile sound anni '90 del death europeo, con poche concessioni alla melodia ma mai tendente al rumore, un bel growl, ritmiche serrate e quel gusto tutto olandese di intendere la musica estrema, che fa di "
When Tears Are Falling" il proprio manifesto.
Ad esso è accluso un non ben identificato "
Promo 2004" ed altre versioni di alcuni pezzi poi inclusi nel cd ufficiale, tutto sommato godibili ma che poco spostano alla fine della valutazione.
Operazione nostalgia promossa e positiva ma sempre consci che con i capolavori di inizio '90 i Ceremony avevano poco o nulla da spartire.
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