Closer - A Darker Kind of Salvation

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2008
Durata:38 min.
Etichetta:Pulverised

Tracklist

  1. CHAOS INTERNAL
  2. IT DWELLS IN DARKNESS
  3. A DARKER KIND OF SALVATION
  4. OPEN YOUR EYES
  5. WHAT AM I
  6. CARESSING THE INSANE
  7. PLACES OF PAIN
  8. THIS HATE
  9. HELL IS WHERE THE HEART IS
  10. SHELTER FROM IT

Line up

  • Andreas Melberg: vocals
  • Per Bergquist: guitars, vocals
  • Björn Ahlqvist: bass
  • Tobias Persson: drums

Voto medio utenti

Formatisi a Hagfors, in Svezia, nel 2005, i Closer giungono a questo loro debutto sulla lunga distanza intitolato "A Darker Kind of Salvation", esattamente dopo due anni quell'EP "Darkness in Me" che tanto ha spopolato nell'underground death metal mondiale, tanto da valergli un contratto con la lontana (ma validissima) Pulverised Records, etichetta di Singapore famosa ai più per aver lanciato tanti e tanti anni fa gli oggi acclamatissimi Amon Amarth.

In questo caso niente viking death o brutal, i nostri Closer sono devoti alla causa degli Edge of Sanity, precisamente dell'ultima era di Dan Swano, quando la ferocia e gli ardori giovanili di "Nothing but Death Remains" erano sbolliti e le influenze prog di "Crimson" avevano lasciato spazio alla classe, la melodia e le soluzioni raffinate ma incisive di "Infernal", probabilmente il lavoro più controverso e meno apprezzato dai fans della storica band scandinava ma quello a nostro avviso ha goduto maggiormente della dicotomia tra Swano ed il chitarrista Andreas Axelson, dicotomia che si è presto trasformata in odio e che ha sancito la fine degli Edge of Sanity.

Tutto questo rivive oggi nei Closer, divisi (speriamo anche non internamente) tra un continuo altalenarsi di momenti più aggressivi e puramente death metal ed altri più eterei e melodici, con soluzioni davvero interessanti e di una certa eleganza, frangenti ovviamente che li accomunano in maniera speciale agli Edge of Sanity che furono; ed è così che una "Chaos Internal" ci mostra tutta l'abilità tecnica della band messa al servizio di un brano ritmato e potente (diremo anche thrashy in alcuni frangenti, vedi l'assolo davvero bay area style) che ci ricorda i migliori Gorefest, mentre la successiva "It Dwells in Darkness" ci offre il lato più smussato ed artistico dei Closer, con vocals semi-pulite, atmosfere rarefatte e sognanti e velleità artistiche davvero non campate in aria; della stessa pasta "Open Your Eyes", tra ritmiche contorte e soluzioni pianistiche ben risaltanti.

La già citata ottima tecnica personale, una durata media dei brani molto breve (siamo sui 3 minuti e mezzo circa), degli assoli praticamente eccelsi in ogni brano ed un songwriting medio vario e ben ragionato, seppure non eccezionale, rendono questo "A Darker Kind of Salvation" un prodotto di valore che merita più un ascolto da parte degli amanti del melodic death metal ed un'attenzione particolare da parte di tutti i fans di Swano.
Nella speranza che già a partire dal prossimo lavoro i Closer possano ulteriormente maturare e stupire in maniera eccelsa, cosa che comprensibilmente in questo debutto ancora non accade.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 dic 2008 alle 07:38

già dal look sembrano interessanti; i dandy del Death metal?

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