Wulkanaz è uno dei progetti solisti di
Wagner Ödegård, tra gli altri facente parte degli ottimi Tomhet, che nel nuovo
"Paralys" , distribuito dalla rediviva Regain Records, ci offe dieci canzoni di Black Metal dal taglio raw e old style, registrato con i piedi, gelido e, ovviamente, nerissimo.
Sostanzialmente c'è poco altro da dire.
Dall'inizio alla fine ascolterete un suono primitivo, fatto di pochi riff e pochissime variazioni, tagliente, veloce e lontano dalla melodia, e sarete braccati da una voce, riverberata ed acida, che vomita testi in proto germanico incomprensibili e certo misteriosi.
Ogni tanto il gruppo disegna interessanti tappeti tastieristici (la stramba
"Hof I"), oppure introduce qualche partitura Ambient e qualche momento "riflessivo", elementi, questi, che servono ad esaltare l'alone malato che permea tutto il disco donandogli una atmosfera ritualistica molto in linea con un progetto assolutamente underground e senza nessuna reale pretesa di originalità.
"Paralys" è, dunque, un album per pochi, un album che deve rimanere nascosto nelle tenebre per conservare quel fascino misterioso che, ad una analisi attenta, è l'unico selling point per un lavoro del genere.
Chi cerca "vero" black metal solo nel sottobosco dell'underground, potrebbe trovare interessante
Wulkanaz e la sua musica estrema ed angosciante.
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