Luca Turilli’s Rhapsody - Prometheus - The Dolby Atmos Experience + Cinematic and Live

Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2016
Durata:non disponibile
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Warner

Tracklist

  1. NOVA GENESIS
  2. IL CIGNO NERO (RELOADED)
  3. ROSENKREUZ (THE ROSE AND THE CROSS)
  4. LAND OF IMMORTALS
  5. AENIGMA
  6. WAR OF THE UNIVERSE
  7. OF MICHAEL THE ARCHANGEL AND LUCIFER’S FALL (EXTRACT)
  8. EXCALIBUR
  9. THE ANCIENT FOREST OF ELVES
  10. SON OF PAIN
  11. PROMETHEUS
  12. DRUM SOLO
  13. KNIGHTRIDER OF DOOM
  14. WARRIOR’S PRIDE
  15. THE ASTRAL CONVERGENCE
  16. THE PRIDE OF THE TYRANT
  17. TORMENTO E PASSIONE
  18. DEMONHEART
  19. BASS SOLO
  20. WARRIOR OF ICE
  21. OF MICHAEL THE ARCHANGEL AND LUCIFER’S FALL PART II - OF PSYCHE AND ARCHETYPES
  22. DARK FATE OF ATLANTIS
  23. DAWN OF VICTORY
  24. QUANTUM X
  25. ASCENDING TO INFINITY
  26. EMERALD SWORD
  27. FINALE

Line up

  • Patrice Guers: bass
  • Dominique Leurquin: guitars
  • Luca Turilli: guitars, keyboards
  • Alessandro Conti: vocals
  • Alex Landenburg: drums

Voto medio utenti

Questo è il primo studio album nella storia della musica ad essere remixato in Dolby ATMOS”.

Questa la scritta, giustamente fiera, che accompagna da un mesetto il Blue-Ray Audio che ho qui sulla mia scrivania. Questo incredibile ed innovativo sistema progettato da Dolby Studios che avvolge l’ascoltatore e lo immerge all’interno del suono, permettendogli molteplici percezioni sensoriali prima impensabili grazie alla disposizione di millemila tracce, sorgenti, diffusori, mix e quant’altro in un discorso tecnico che sviscereremo nel dettaglio nell’imminente pubblicazione dell’intervista che abbiamo realizzato con lo stesso Luca.

Bene, benissimo, direte voi, e com’è sto dolby atmos?

Boh, purtroppo non dispongo dell’apparecchiatura necessaria per suonarlo quindi…attaccatevi come ho fatto io e concentriamoci sul resto di questa uscita, ovvero il live, anzi il doppio live per la precisione, che accompagna in forma esclusiva la pubblicazione di questo “cinematic”.

E questo sì che posso giudicarlo, ma partiamo da una premessa necessaria: me ne pento e dolgo, ma non sono mai riuscito ad apprezzare la svolta totalmente cinematografica dei Rhapsody, turilliani o staropoliani che vogliate, e rimpiango amaramente quelli dei primi dischi dove certamente c’era una componente glorious-symphonic ma dove il metal era in ogni caso preponderante, fino a giungere al capolavoro totale di “Power of the Dragonflame” che a mio avviso è la summa totale dei Rhapsody, poi in calo inesorabile fino alla scissione di qualche anno fa.
Luca ha scelto la via “hollywoodiana” e d’altronde non siamo qui a fargliene una colpa, come ha dichiarato nell’intervista lui si sente un compositore e non ha alcuna intenzione di rinchiudersi nel recinto metallaro, quindi spazzando via tutte le incertezze con un “NO” a chi chiedeva se mai ci sarebbe stato un ritorno al vecchio sound, magari con un proseguio della carriera solista, tramite la quale fece uscire tanti anni fa quei due magnifici “Prophet of the Last Eclipse” e “King of the Nordic Twilight” con il desaparecido Olaf Hayer alla voce (oggi assai spompato ahimè nei Symphonity, che pizza sta sinfonia da tutte le parti me la ritrovo).

Bene, tornando al live album, devo dire che l’ambientazione dal vivo ha restituito ai brani (quasi tutti, perlomeno) quell’attitudine più diretta e metal che in studio ha purtroppo difettato sia in “Ascending to Infinity” sia nel più recente “Prometheus”: nulla da dire né sulla band né tantomeno su un Conti stellare e decisamente a suo agio in ogni contesto, perfetta la produzione che dà la giusta ambientazione, né troppo confusa né troppo distaccata, e che rende a perfezione la calda atmosfera del live, peraltro giustamente estratto da più date e non da una sola dall’inizio alla fine.

Detto questo, si percepisce questa maggiore “metallosità” dei brani sin dai primissimi secondi de “Il Cigno Nero”, le chitarre graffiano, il suono è più corposo e la stessa voce di Conti è più presente e frontale, e quanto vorremmo ascoltare i Rhapsody così anche su cd da studio! Stesso dicasi per le varie “Rosenkreuz” o “Excalibur”, tratta dal primo disco “Ascending into Infinity”, mentre nulla si può fare su brani elaboratissimi (troppo…) come “Of Michael the Archangel And Lucifer’s Fall”, che proprio sulla componente cinematografica a mo’ di colonna sonora fanno leva. E vabbè…che dobbiamo fare?

Per fortuna questo ricchissimo doppio CD ci presenta un po’ tutta la carriera di Luca, quindi non abbiamo davanti solamente estratti dai due CD a firma Luca Turilli’s Rhapsody usciti fino ad oggi, ma trovano posto anche i vecchi brani dei Rhapsody e quelli della carriera solista, quindi ecco le emozioni di “Land of Immortals”, “War of the Universe”, “The Ancient Forest of Elves”, “Knightrider of Doom” e “Warrior’s Pride”, e tutto questo ben di Dio solo nel primo CD!

Il secondo non è da meno dato che, tra i brani più vecchi, propone la meravigliosa “The Pride of the Tyrant”, “Demonheart”, la leggendaria “Warrior of Ice”, ed ovviamente la doppietta finale dei miracoli “Dawn of Victory” ed “Emerald Sword”, veramente rese in maniera fenomenale non vi nascondo i brividi sul “gloria, gloria perpetua, in this dawn of victory”, mamma mia quante volte l’ho cantata a squarciagola sedici anni fa ed ancora adesso, in piena esaltazione esattamente come il pubblico che sentiamo in questo live e quasi ci sembra di sentire il finale di “How Many Tears” di Live in The UK degli Helloween…ascoltare per credere!

Fanno bello sfoggio di loro anche “Tormento e Passione” e “Dark Fate of Atlantis”, tutte rese come detto in maniera più diretta e sanguigna, il che per noi vecchi metallari obsoleti e closed-minded è il migliore dei complimenti, peccato solo per le introduzioni che smorzano l’entusiasmo in attesa dei brani veri e propri, vedi "Quantum X" che, tecnicamente parlando, è da ammazzarsi col gas o proprio per i brani fin troppo elaborati e pesanti come la titletrack "Ascending into Infinity", che anche in sede live non guadagna affatto.

Uno stupendo doppio live, obbligatorio sia per i “nuovi” fan di Luca sia per quelli di vecchio corso che troveranno di nuovo, almeno qui, pane per i loro denti arrugginiti: un episodio obbligatorio per i Rhapsody di Luca Turilli, in attesa dell’evoluzione degli altri Rhapsody, con il neo-annunciato Giacomo Voli a sostituire Fabio Lione dopo una vita, e con lo sguardo volto sulla Rhapsody Reunion con il tour celebrativo del ventennale di Symphony.

Staremo a vedere, ma con “Cinematic & Live” sarà una dolce attesa.



Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 dic 2016 alle 15:21

ma dai il live è bello, perchè lascia perdere :D scherzavo! o almeno in parte: Non sopporto queste operazioni commerciali! Far uscire lo stesso album due volte nel giro di poco più di un anno è lucrare sui fans! Se vuoi pubblicare un dvd live, lo metti separato da un cd che un fans probabilmente avrà già (non importa che sia bello o faccia defecare come prometeus)... ...anche io adoravo i primi Rapsody e questo live è sicuramente interessante, ma i miei soldi in questo modo proprio non li vedranno.

Inserito il 10 dic 2016 alle 15:04

ma dai il live è bello, perchè lascia perdere :D

Inserito il 09 dic 2016 alle 23:02

La scaletta è da brividi, tra l'altro noto con piacere Son Of Pain, pezzo stupendo!

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