La Massacre Records ha recuperato lo scoppiettante album di debutto “
Vengeance” dei tedeschi/greci
Mystic Prophecy ( uscito originariamente nel 2002 ), lo ha rimasterizzato, ha ritoccato la cover, ha aggiunto 2 bonus trakcs, ha stampato una “limited edition digipak” e lo ha rilanciato sul mercato a Gennaio 2017.
Lodevole attività di recupero o abile mossa commerciale da affiancare al nuovo album “War Brigade” uscito a marzo di quest’anno e magari risultato un po’ deboluccio a livello di vendite? Non è dato sapere, certo è che si fatica a capirne il motivo anche perchè questa ri-edizione di “
Vengeance” non offre spunti di particolare interesse, non ci sono inediti o b-sides ma semplicemente 2 versioni live tenute al Bang Your Head Festival del 2007 di “
Evil Empire” e “
Masters Of Sin” tratte dall’album “
Savage Souls” del 2006. Solo un die-hard fan potrebbe avvicinarsi ad un prodotto come questo, altrimenti tanto varrebbe rispolverare il disco originale, tra l’altro ottimamente registrato, dal sapore vintage che rende unici i debut albums
Recensire, allora, questo “nuovo” disco diventa opera un pò stucchevole ma ci tocca farlo ed ecco quindi che, se ci sono delle lodi, vanno elargite per il debut che all’epoca diede una certa notorietà al combo, fortemente debitore verso gruppi quali Judas e Accept nella propria proposta musicale. Si parte con un arpeggio di introduzione a “
1545 – The Beginning” cui fa seguito “
Sky Burning” che subito parte in quarta, con ritmiche veloci, doppia cassa e vocals potenti, con “
Damnation And Darkness” la velocità aumenta e troviamo anche una tastiera in apertura, “
Welcome In The Damned Circle” parte piano per poi accelerare, mantenendosi su un mid tempo roccioso con un chorus veloce, ricorda un po’ nella struttura un brano dei Testament o degli Exodus meno violenti. In “
Dark Side Of The Moon” un intro di tastiera ci conduce su lidi più tranquilli, è forse il brano piu’ commerciale dell’intero lavoro, cui segue l’ottima metal-power track “
River Of Hate” che parte piano per esplodere in un chorus potentissimo ma allo stesso tempo melodico, con “
In The Mirror” i nostri rispolverano il classico arpeggio accompagnato da un pianoforte, benvenuti nell’immancabile ballad, con finale e solos metallici, “
In The Distance” è un mid tempo potente che colpisce col suo incedere massiccio e quadrato, quasi marziale, dopo un breve intro di basso e tastiere, un brano nel quale si alternano cambi di tempo. “
When Shadows Fall” inizia con una chitarra squillante che si apre su una melodia bellissima, sorretta da tastiere e riffama fantastici, un chorus potente ed un finale con un’improvvisa accelerazione che sfuma su un solos di chiusura, uno dei brani migliori dell’intero lavoro, lavoro che si chiude con la grande “
Fallen Angel” , brano molto articolato e veloce, con tastiera e chitarre che danno un tocco quasi prog nel loro rincorrersi fra accelerazioni, stop&go e bridge.
Se, quindi, l’intento della Massacre era quello di farci (ri) scoprire un piccolo gioiello di power-metal di inizio millennio, ben venga il suo lavoro; se invece l’intento era quello di spillarci qualche euro dal nostro salvadanaio, lasciate stare e rispolverate l’originale!
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