Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:56 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. ROAD TO VICTORY
  2. DELIVERANCE
  3. SAVANNAH
  4. TOMBSTONE
  5. AMERICA
  6. A TALE THAT NEVER SHOULD BE TOLD
  7. GANGS OF NEW YORK
  8. GLADIATOR
  9. PEOPLE OF THE ABYSS
  10. THE LAST FULL MEASURE
  11. STRIKE HARD STRIKE SURE (BONUS TRACK)
  12. AFTERMATH (BONUS TRACK)

Line up

  • Daniel Mullback: drums
  • Rikard Sundén: guitars
  • Daniel Mÿhr: keyboards
  • Nils Patrik Johansson: vocals
  • Petrus Granar: guitars, bass

Voto medio utenti

Ecco il terzo album dei Civil War.

E con questo sono davvero terminate le novità.

"The Last Full Measure" si presenta con un artwork che si rifà nuovamente alla Guerra di Secessione al pari dei suoi predecessori, cosi come il titolo dell'album, ispirato, come già per "The Killer Angels" e "Gods and Generals", dai romanzi storici di Jeffrey e Michael Shaarai.
Anche i temi sono quelli del passato: battaglie, duelli, scontri epici e cruenti (non sempre legati alla Guerra Civile Americana, come si potrebbe pensare di primo acchito) accompagnati da un sano e robusto Power & Heavy Metal, dove le chitarre si sanno esaltare e impreziosito dalla straordinaria voce di Nils Patrik Johansson.

Ma stavolta le canzoni non riescono proprio a farti scattare dalla sedia, non ti spingono a impugnare una Colt o a cercare vittoria sulla sabbia dell'arena o tra le strade di New York.
Si lasciano solamente ascoltare.
Con gusto, certo, ma senza particolari entusiasmi.

Mi aspettavo molto, ad esempio, da un paio di pezzi come "Tombstone" e "Gladiator", invece mi sono ritrovato per le mani due episodi ben fatti e a "modino" ma non particolarmente ispirati, senza il necessario pathos e soprattutto dove manca "quel qualcosa" che gli permetta di distinguersi dalla massa.
Considerazioni, queste, che si possono tranquillamente estendere al resto della tracklist, al più si possono segnalare il dinamismo dell'opener "Road to Victory", qualche soluzione inedita ed inusuale ben piazzata su "Savannah" oppure "A Tale that Never Should be Told" con tutto il suo pathos e intriganti aperture vocali, ma alla resa dei conti nel loro complesso queste considerazioni finiscono per tarpare le ali ai Civil War e al loro terzo full length.

E' il momento di fare una mossa a sorpresa - magari azzardata - per vincere la guerra o quantomeno non restare nelle retrovie.



I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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