Pavel Malyshkin è un ragazzo bielorusso che volendo tributare il clima delle proprie lande si è dato a una particolare forma di dark ambient, rinominata polar ambient, cioè musica capace di ricreare il suono ambientale delle regioni fredde e inospitali del nostro pianeta.
In particolare, in questo “
Border Of Worlds”,
Ugasanie ci parla dei popoli della tundra e del nord, per intenderci dei
Nenci, i
Tungusi, gli
Evenchi e gli
Jacuti. Tutte popolazioni nella cui società al centro si erge la figura dello sciamano, che anche grazie alle proprietà dell’
amanita muscaria, raggiunge quella trance che gli permette di entrare in contatto con gli spiriti dell’altro mondo.
L’ascolto delle dieci tracce è davvero un’esperienza sensoriale, perché il nostro non solo riesce a creare atmosfere gelide, glaciali, della notte polare, ma riesce ad arricchirle anche con inserti ambientali come l’ululare dei lupi in lontananza, il rito tribale dello sciamano (“
Over The Tundra”) e in generale di un sound palpabile, della consistenza del ghiaccio e sembra davvero che la gelida brina si posi sul nostro capo durante l’ascolto (“
Obfuscation”).
Ugasanie ricrea la notte siberiana su disco, in pezzi come “
North Breath”, “
In Cold Arctic Winds” ed “
Endless Winter”.
A differenza di altre opere dark ambient questa volta all’ascoltatore viene richiesto uno sforzo minimo di immedesimazione/immersione, in quanto
Ugasanie è davvero bravo nel creare musica polare, con l’unico difetto, ma fisiologico, di una certa ripetitività della proposta.
Per il resto mandate già il fungo e fatevi questo trip glaciale.
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