Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2017
Durata:47 min.
Etichetta:My Kingdom Music

Tracklist

  1. AMDUSIAS: THE SOUND OF HELL
  2. VINE: DESTROYER OF THE WORLD
  3. ASMODAY: THE IMPURE ARCHANGEL
  4. PURSON: MATTER AND SPIRIT
  5. BAEL: THE FIRE DEVOUR THEIR FLESH
  6. PAIMON: THE SECRET OF MIND
  7. BALAM: UNDER LIGHT AND TORMENT
  8. ZAGAN: THE ALCHEMIST
  9. BELIAL: THE DECEIVER
  10. BELETH: LORD OF CHAOS AND SPIRALS

Line up

  • Xes: vocals
  • Hagen: bass
  • Venders: drums
  • Apsychos: guitars, keyboards
  • Nekroshadow: guitars

Voto medio utenti

Come potete desumere dai titoli dei brani, il nuovo lavoro dei lucani Infernal Angels è dedicato alla demonologia infernale in una sorta di concept lirico che si sposa perfettamente con le atmosfere occulte evocate dalla musica di un gruppo diventato, ormai, punto di riferimento della scena estrema nostrana.
"Ars Goetia", quarto lavoro dal 2002, anno di nascita del combo del sud Italia, segna il ritorno degli Infernal Angels sotto l'egida della My Kingdom Music ed è, a mio parere, l'album più maturo fin'ora realizzato dai Nostri dal momento che l'ibrido Black / Death Metal, che da sempre contraddistingue le loro produzioni, trova qui la sua migliore interpretazione nonché il migliore bilanciamento, in termini di songwriting, ottenuto fino a questo punto.
La musica del nuovo album, infatti, si muove in maniera molto convincente tra partiture veloci, in cui sento la scuola Black svedese, e momenti più cadenzati e possenti, di chiara matrice Death, in cui il gruppo riesce ad esprimersi meglio dando vita ad atmosfere realmente inquietanti ed oscure che nulla hanno da invidiare a gente tanto osannata come gli attuali Behemoth ai quali, probabilmente, qualcuno accosterà gli Infernal Angels.
La componente Death, come dicevo, risulta essere la migliore nella miscela espressiva del gruppo soprattutto grazie alla inconfondibile voce di XeS, che si attesta su una sorta di growl soffocato davvero efficace ed in grado di marcare a fuoco ogni singolo brano, ma anche per merito delle due chitarre che intessono trame sulfuree e dannate ottime nell'esaltare il mefitico odore di zolfo emanato da questo album sia in fase di riffing sia negli sporadici assolo che ho trovato davvero ben realizzati.

Detto questo, il gruppo, la cui line up continua a non trovare pace essendo stata stravolta per l'ennesima volta, si destreggia con abilità anche quando volge il suo sguardo verso Nord alzando le velocità e inserendo cesellate di tastiere semplici ed evocative, poiché, anche in questi momenti, mantiene una impronta molto riconoscibile, che definirei italiana e per certi versi epica, in grado di elevarne la proposta sopra la media a conferma di una raggiunta maturità artistica che molti nomi, ben più famosi, sembrano aver perso per strada o che, probabilmente, non hanno mai avuto.
Ricordandovi che su "Ars Goetia" ascolterete anche le voci di Mancan (Ecnephias), Lorenzo Sassi (Frostmoon Eclipse) e Snarl (Black Faith), vi invito caldamente, o sarebbe meglio dannatamente, a fare vostro questo album per scoprire che anche nella nostra bistrattata Italia si nasconde musica di qualità suonata da gente che crede fermamente in quello che fa e che lo fa, di conseguenza, come Satana comanda.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 gen 2017 alle 14:33

te sul black non sei affidabile :P

Inserito il 23 gen 2017 alle 14:18

boh...per me sono braccia sottratte all'agricoltura...

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