Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:39 min.
Etichetta:Jolly Roger Records
Distribuzione:Goodfellas

Tracklist

  1. MARIA STUARDA
  2. LACRIME NELLA PIOGGIA
  3. INNO AL ROCK
  4. LA BALLERINA NERA
  5. NANA' LA GATTA
  6. CARONTE
  7. ROCKER BATTI IL TUO PUGNO
  8. VIS ET DEUS

Line up

  • Johnny Salani: vocals
  • Marco Becchetti: guitar
  • Gino Ammaddio: bass
  • Mario Rusconi: drums

Voto medio utenti

Giovanni ‘Johnny’ Salani è stato il cantante della Strana Officina nelle prime fasi della sua lunga carriera e a lui si devono alcuni dei testi più celebri della straordinaria formazione livornese.
Il suo allontanamento dal gruppo dei compianti fratelli Cappanera (ai quali si riavvicinò partecipando al loro lavoro solista “Non c’è più mondo”), dovuto a una salute troppo cagionevole per una band in prepotente ascesa, portò al suo ingresso nei VIS, fondati dal batterista Mario Rusconi e dal chitarrista Marco Becchetti, entrambi musicisti di notevole esperienza.
Con una line-up completata dal bassista Gino Ammaddio, i VIS cominciano a farsi notare nel rockrama del Belpaese grazie ad esibizioni live molto trascinanti e registrano un demo autoprodotto in cui il loro carisma e la loro competenza compositiva all’interno dell’insidioso ambito dell’hard n’ heavy cantato in italiano sono talmente evidenti da garantire un accordo discografico con la Promosound per un albo di debutto che, come spesso è accaduto nelle controverse vicende del metallo tricolore, non vedrà la luce.
E’ ancora una volta la benemerita opera di riscoperta dei tesori dimenticati della scena nostrana intrapresa dalla Jolly Roger Records a consentirci di recuperare quel nastro dimostrativo, il quale diventa, debitamente rimasterizzato, questo "Vis et Deus", un disco molto godibile che raccomando vivamente a chiunque ami la versione in lingua di Dante della mitica Strana.
Con la voce stentorea e le liriche dirette (dal tocco deliziosamente naif …) di Salani e uno stile musicale che attinge dal metal, dal blues e dall’hard, condendo il tutto con un pizzico di accattivante sensibilità pop, il programma snocciola tutta la dirompente “forza” (non a caso la traduzione dal latino del monicker della band) espressiva di cui è dotato, aggredendo i sensi con la turbinosa “Maria Stuarda”, la divertente “La ballerina nera”, la cromata “Nanà la gatta”, l’epica “Caronte” e la possente carica anthemica di “Rocker batti il tuo pugno”, dimostrando al contempo, con l’emozionante “Lacrime nella pioggia”, di saper gestire con buongusto pure tematiche più malinconiche e meditate.
La partecipazione alle compilationRockin’ Italy” (con "Maria Stuarda") e "Not just spaghetti and mandolini" (in cui fu incluso l’inno "Rocker batti il tuo pugno") non fu sufficiente a garantire ai VIS la prosecuzione di un percorso artistico dalle notevoli prospettive … se volete anche voi indignarvi per tale “ingiustizia” e poi, soprattutto, godere dell’opera energizzante di uno dei tanti “forgotten heroes” della nostra “storia”, sapete cosa fare.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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