Che cosa potrà mai combinare un pittoresco
ensamble bresciano in collaborazione con un variegato manipolo di ospiti del calibro di
Matt Malley (Counting Crows),
Tony “Demolition Man” Dolan (Venom Inc., Atomkraft),
Mike Browning (Nocturnus AD),
Steve Sylvester (Death SS),
Freddy Delirio (Death SS, H.A.R.EM.),
Martin Grice (Delirium),
Manuel Merigo (In.Si.Dia),
Ain Soph Aour (Necromass), A
ndrea Calzoni (Psycho Praxis) ed
Enrico Ruggeri? Sicuramente
Qualcosa di Strano … e di geniale, aggiungo dopo aver ascoltato questo sorprendente “
Something weird”.
I
The Mugshots, già artefici di svariate pubblicazioni discografiche (tra cui un
Ep prodotto dal mitico
Dick Wagner!) raggiungono la “maturità” artistica con un
Cd appassionante, capace di consolidare i temi esposti nei lavori precedenti in maniera incisiva e focalizzata, in un vorticoso melange di
dark,
punk,
new-wave,
psichedelia e scorie
prog.
Dodici canzoni straordinarie, dal carattere inquietante ed evocativo pur se impregnato di linee melodiche accattivanti, cangianti nella disinvolta convivenza tra differenti culture musicali, ricche di riferimenti (Gun Club, Misfits, The Sisters Of Mercy, The Seeds, Atomic Rooster, il primo
Alice Cooper, …) amalgamati in modo da conferire alla “sceneggiatura” generale una notevole personalità propria.
Le ottime capacità interpretative di
Mickey E.Vil conferiscono ulteriore
pathos a composizioni tanto estrose quanto orecchiabili, un aspetto evidente fin da "
The circus”, un gioiellino di ombroso
punk-psych, introdotto dall’irresistibile forza ammaliatrice della breve “
Introitus”.
Si prosegue con le atmosfere danzerecce di “
Rain”, mentre in “
I am an eye” il clima si fa più cupo e occulto, con le tastiere di
Delirio (anche produttore dell’opera) impegnate a gonfiare di oscuri presagi il cielo sonoro di un brano ancora una volta piuttosto “impressionante”.
L’armonia arcana di “
An embalmer’s lullaby Part. 2” precede uno strumentale viscerale e visionario come “
Ophis”, e se vi chiedevate cosa c’entra
Ruggeri con tutta questa “bella roba” è giunto il momento di scoprirlo … in“
Sentymento” la sua voce si combina ad arte con quella
Alice Cooper-esca del titolare del microfono, piazzando l’ennesimo “colpo a effetto” di un programma irreprensibile.
“
Scream again”, con
Steve Sylvester e
Ain Soph Aour, conferma l’appagante
trend attraverso un grumo di conturbante morbosità, “
Grey obsession” sfrutta la competenza di
Browning,
Malley e
Grice per confezionare un incantesimo in note rituale ed esotico e “
Dusk patrol” ammansisce la furia “demolitrice” di
Dolan, il quale diventa il beffardo narratore di un suggestivo e magnetico frammento sonico.
I riverberi vaporosi della vagamente
Ozzy-ana “
Pain” (bello il
solo di
“Manny” Merigo) e le trame dilatate della liquida “
Ubique”, in chiusura, arrivano a completare un livello di seduzione veramente elevato e intenso.
Una prova oltremodo convincente, un ascolto ideale per gli tutti gli spiriti notturni assetati di creatività.
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