C’era una volta, in un regno antico circondato dai mari, un musico di nome
Hermes. Talentuoso quanto introverso, il polistrumentista decise di dar vita ad una
one man band, che battezzò
Tome of the Unreplenished.
Fregiandosi dell’enigmatico monicker incise, nel 2013, l’omonimo EP; non pago, due anni dopo partorì il primo full, intitolato “
Innerstanding”. Alfiere di un
black metal atmosferico e pregno di suggestive melodie, il nostro eroe ricevette responsi positivi dai temuti critici; cionondimeno, la reputazione della sua creatura crebbe in misura impercettibile, rimanendo confinata nei meandri più angusti del circuito underground.
La frustrazione lo condusse a decisioni drastiche: abbandonò l’isola di
Cipro per approdare nella contea di
Somerset, e assoldò altri musicisti che lo affiancassero nelle future releases.
E proprio lì, nelle verdi terre di Albione, accadde l’impensabile.
Una notte, mentre riposava le stanche membra nella nuova dimora in quel di
Bath,
Hermes entrò in una sorta di crisi mistica. Alcune divinità si materializzarono davanti ai suoi occhi, e lo convinsero che l’unico sbocco plausibile per la sua carriera consistesse in un radicale stravolgimento della direzione musicale.
Spinto da rinnovata ambizione, il Nostro incise quindi in fretta e furia un secondo EP, in cui si omaggiavano sin dal titolo le forze ultraterrene che lo avevano ispirato (la teurgia altro non è se non l'arte magica tesa a realizzare un'unione col divino e operare in virtù di tale contatto).
L’ingenuo giovincello non si avvide che quelle crudeli entità lo avevano buggerato, spingendolo inesorabilmente verso il baratro…
Hermes, ahilui, era sicuro di aver creato un’opera magnifica, in cui porzioni
ambient, feeling cosmico che fa tanto
Darkspace e stille di rumorismo puro avrebbero reso la proposta oscura, minacciosa e moderna come mai prima.
Purtroppo, la realtà era ben diversa.
“
Cosmoprism: The Teurgy – Act I” -pretenzioso sin dal titolo e banale sin dall’
artwork- riesce ad annoiare a morte in appena 30 minuti di durata, non offre un singolo spunto degno di nota, affoga in un informe papocchio sonoro fatto di composizioni involute e prive di filo conduttore, logica compositiva o direzione artistica.
A sommesso parere della voce narrante, il nuovo EP dei
Tome of the Unreplenished è un prodotto dannoso prim’ancora che inutile.
L’ultimo capitolo della mesta favola, in ogni caso, non è stato ancora scritto: “
Cosmoprism: The Teurgy – Act I” verrà immesso sul mercato il tre febbraio, e solo dopo alcune settimane si conoscerà il destino della nuova creatura di
Hermes.
Se al cantastorie è consentita una previsione, credo che ben difficilmente la frase conclusiva del racconto sarà “
e vissero tutti felici e contenti”.
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