Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:39 min.
Etichetta:Non Serviam Records

Tracklist

  1. GREAT FUNERAL OF DAWN
  2. ABYSS EATING SERPENT
  3. QAYIN DOMINOR TUMULUS
  4. NOVENA WAKE BEGINS
  5. HADES VISIONS
  6. EXU KING OF SOULS OMULU
  7. MORTUARY SONG
  8. SOUNDS OF BELLS AND OPEN SCISSORS

Line up

  • Naemoth: drums
  • Netzja: guitars
  • Sanguinist: vocals
  • Vorgh: guitars
  • NatnoF: nass

Voto medio utenti

"Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà."
(L'attimo fuggente).

Abbandonate definitivamente le derive melodic death/doom e gothic che ne hanno tratteggiato la parte centrale della carriera, i galiziani Dantalion tornano al loro primo amore ed - a giudizio di chi vi parla - a suonare ciò che gli riesce meglio: black metal a chiare tinte atmosferiche e depressive.
"Fatum", il nono lavoro sulla lunga distanza edito dalla eccellente Non Serviam Records, condensa in 8 tracce l'assenza di speranza, la futilità della vita, il nichilismo assoluto che sgorga dalle anime del quintetto di Vigo.
Il Fato: il destino, la sorte, il decreto divino non è un'entità benevola, non è la promessa di un luogo migliore che attende l'umanità dopo il cammino tribolato dell'esistenza.
Il Fato è il nero, l'annichilimento, la cessazione di tutto, il nulla eterno che - inevitabile e beffardo - guarda con compatimento uomini e dei affannarsi per lasciare qualcosa che duri più di un mero battito d'ali.

Ogni lancinante parte vocale, ogni serrato e ferale riff di chitarra, ogni mastodontico muro di batteria presente nel disco concorre a creare questo alienante e plumbeo arazzo sonoro che rappresenta la traiettoria di ogni vita sulla terra.
"Fatum" con le sue atmosfere strazianti, le sue violente accelerazioni, i suoi rallentamenti evocativi e funerei, non vuol essere un album in grado di offrire una catarsi purificatrice alle anime degli ascoltatori, al contrario mette di fronte all'inevitabilità della morte e dell'oblio eterno.
Non esiste speranza nè in terra nè in cielo, il Destino ci guarda senza alcuna benevolenza nè interesse: i Dantalion hanno composto uno degli album più disperati e neri che abbia ascoltato negli ultimi anni, un disco che necessita della predisposizione d'animo giusta per poter essere apprezzato come merita, un inno alla fine di ogni cosa.
Spaventoso.

Dantalion - "Great Funeral of Dawn"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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