Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:41 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. SIGN OF THE TIMES
  2. SHE MOVES ME
  3. CRAZY
  4. LOVE DON’T LIE HERE
  5. MY ADDICTION
  6. ANYTHING FOR YOU
  7. HE SAW IT COMING
  8. DON’T LET ME GO
  9. SPY VS SPY
  10. BLAME IT ON THE NIGHT
  11. GODSPEED

Line up

  • Jack Russell: vocals
  • Tony Montana: guitar, keyboards
  • Robby Lochner: guitar
  • Dan McNay: bass
  • Dicki Fliszar: drums

Voto medio utenti

Inutile girarci attorno, per i loro tanti fans (tra cui il sottoscritto …) è veramente difficile immaginare i Great White privi dalla voce pastosa e passionale di Jack Russell, e questo anche se la parabola artistica della band “originale” è proseguita onorevolmente anche senza il suo fondamentale contributo.
E’ inevitabile, dunque, pur non apprezzando particolarmente questi fenomeni di “sdoppiamento“ dei gruppi musicali (Ratt, Queensryche, …), affrontare il primo parto sulla lunga distanza della “sua” versione dello Squalo Bianco con molta curiosità, unita a una cospicua dose di diffidenza.
E allora diciamo subito che “He saw it comin’” è un disco abbastanza godibile, che il pathos e la tecnica scorrono ancora copiosi nella laringe di Russell e negli strumenti dei suoi pards (tra cui il suo storico partner in crime Tony Montana, qui impegnato con chitarra e tastiere) e che l’entusiasmo non si è ancora spento nell’animo di questo esperto blues-breaker.
Insomma, la “pinna” di questo rinnovato pescecane californiano costituisce ancora una garanzia di competenza hard-blues e incute tuttora un certo “timore” nei tanti concorrenti del settore, dando prova che certe “cose” non si dimenticano e allo stesso tempo possono non finire sommerse dalla routine.
Il disco suona contagioso, intenso (soprattutto in alcuni testi), parecchio divertente e “libero”, trasmettendo le sensazioni che verosimilmente sono state provate dai protagonisti durante la lavorazione dell’opera … in quest’ottica, accanto all’emozionante e pulsante fervore bluesy dell’openerSign of the times”, nel programma troverete le scosse funky della notturna “She moves me” e della sbarazzina e Aerosmith-ianaCrazy” (che piacerà altresì ai “nostalgici” di “… Twice shy”), ma anche inconsuete scorie dark (!) in "My addiction”, reminiscenze barocche di Beatles e Queen nella title-track, un pizzico di The Who nell’infettiva e cangiante “Spy vs spy” e addirittura vaghi bagliori reggae in “Don’t let me go”.
Love don’t lie here” e “Anything for you” sono frammenti sentimentali discretamente ispirati, “Blame it on the night” mescola con buongusto Alice Cooper e B.O.C. e mentre, in chiusura dell’albo, scorrono le note del divertissement swingato “a cappella” “Godspeed”, non si può far altro che concludere che i Jack Russell’s Great White vanno accolti con favore, dimostrandosi un esempio di come il “passato”, anche il più “ingombrante” e irripetibile, non debba necessariamente rappresentare un impedimento al continuare a proporre buona musica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.