Faccio sempre molta fatica a “accettare” che
rockstar come
Stephen Pearcy possano “invecchiare” come tutti gli altri esseri viventi del globo terracqueo. Eppure a vedere le rughe del suo viso e ad ascoltare il leggero logorio nella sua voce è evidente che anche per il selvaggio
vocalist dei Ratt il tempo è passato.
Anni trascorsi tra eccessi, successi e beghe con i vecchi compagni d’avventura, senza dimenticare una carriera solista giunta, non senza incertezze, al quarto capitolo.
Ebbene, “
Smash” suona un po’ come l’albo della “maturità” di
Pearcy, in cui convive inevitabilmente il suo glorioso passato (
Chris Hager e
Matt Thorn, due dei suoi attuali coadiutori, facevano tra l’altro parte dei Mickey Ratt, prima incarnazione dei futuri artefici di capisaldi del genere come "
Out of the cellar" e "
Invasion of your privacy" …) e la sua vita artistica più recente, attenta anche a suggestioni musicali maggiormente “moderniste”. Così, “
I know I'm crazy” potrebbe benissimo essere scambiata per una magnetica fusione tra Jane’s Addiction e Alice Cooper, “
Ten miles wide” (in pieno “
Round and round”
docet) e ”
Jamie” faranno venire i brividi agli estimatori dei migliori
Topi californiani e “
Want too much” arriva addirittura a evocare gli Arcade, meteorico progetto del nostro targato
nineties.
Le scosse Zeppelin-
iane di “
Shut down baby” e della ballata “
Summers end” propongono altre intriganti prospettive emozionali, almeno quanto le vibranti pulsioni di "
I can't cake it” non lontane da certi Aerosmith o la divertente spigliatezza
bluesy-glam di "
Lollipop”, in odore di Poison.
Leggermente meno efficace appare la grinta un po’ “forzata” di “
Dead roses” e la lieve apatia della Van-Halen-
esca “
Hit me with a bullet” e della
rootsy “
What do ya think”, mentre a risollevare le sorti del programma ci pensano l’
anthemica “
Rain” e, soprattutto, “
Passion infinity”, un brano decisamente intrigante per freschezza armonica e tensione espressiva.
Complessivamente siamo di fronte ad un buon lavoro, realizzato da un veterano che, nonostante qualche “acciacco”, si offre al pubblico del
rock n’ roll ancora in pregevoli condizioni di forma (
ehm, proprio come noi che lo seguiamo dai suoi esordi … o no?) … un bel modo, insomma, d’ingannare il tempo nell’attesa di una nuova puntata della
soap-opera dedicata ai Ratt …
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