Con colpevole ritardo, per il quale chiediamo scusa sia alla band sia all'etichetta, approdano sulle nostre pagine i
Falaise, duo dedito ad un black metal post-rock shoegaze che dopo aver debuttato in maniera indipendente nel 2015 ha visto il proprio esordio "
As Time Goes By" stampato dalla
A Sad Sadness Song, sottoetichetta della più nota
Aeternitas Tenebrarum Musicae Fundamentum, per gli amici
ATMF, con la sola differenza del cambio di cover ad opera di
Francesco Gemelli, già all'opera con bands quali
Abigor ed
Absentia Lunae, ma per onestà vi dico che preferisco di gran lunga l'artwork originale.
Vabbè, niente di grave.
L'esordio dei Falaise è notevole, mi scoccia dirlo in quanto piuttosto nazionalista ma quando ho letto che i ragazzi erano umbri mi sono stupito, in positivo, credendoli francesi data la qualità della loro proposta, affine in più di un'occasione ai vecchi lavori di
Alcest e
Les Discrets: il post rock dei nostri si sposa assai bene con le decadenti accelerazioni e gli scream di
Matteo Guarnello, per poi tornare delicatamente a malinconici arpeggi ed onirici tappeti tastieristici.
Per essere un debutto, per di più autoprodotto, i suoni sono davvero buoni, sebbene gioverebbe l'ingresso di un vero batterista, non foss'altro per conferire maggior dinamismo alla sezione ritmica che già di per se', in un genere così schematico, rimane piuttosto chiuso ed inquadrato e piacevole "vittima" di una certa ripetitività, benvenuta in ogni caso quando assurge a perfezione allo scopo della musica.
"
No Destination", la lunga (unico pezzo decisamente sopra la media dei 5 minuti) titletrack e "
Withering", sono i tre brani che rispecchiano in maniera più sincera l'attitudine dei Falaise, che si fanno però notare anche con un brano più "orecchiabile" nonostante i furiosi blastbeats di cui è costellato, ma di cui anche dopo un solo ascolto mi è rimasto impresso il giro di tastiera ovvero "
The Lump in My Throat", che potrebbe essere tranquillamente il singolo di presentazione del disco.
Un debutto che ci ha sorpresi, non scevro di naturalissimi errori o difetti, ma che per qualità e per la giovanissima età dei creatori (intorno ai 20 anni di età) merita un deciso plauso con la certezza che i Falaise avranno nuovamente qualcosa di interessante da dirci in futuro.
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