Prima di passare ad esaminare questo
"Begin Hate", secondo EP dei finnici
A Lie Nation, faccio qualche considerazione doverosa.
Quando una band viene da Oulu sono istintivamente portato a darle credito: una cittadina che ha visto i primi vagiti dei sommi Sentenced non può tradire generando musica non di qualità.
Un monicker con un gioco di parole talmente puerile (unire o non unire le 3 parole?) deve avere per forza una considerazione altissima del proprio valore, altrimenti il rischio di essere irrisa è molto alto.
Infine se nel sito ufficiale dichiari al mondo di suonare melodic extreme metal non posso che vedere se bluffi o meno.
Ebbene, nelle 4 tracce di
"Begin hate" le risposte suonano fortissime:
Markus Leinonen e soci sono una band vera con tutti i crismi.
Lo scream di
Miikka Pyykkönen è tagliente e spietato quasi come un Abbath d'antan, la sezione ritmica è di prim'ordine e la coppia
Moisanen/Tuomisto alterna riff glaciali a fraseggi melodici di qualità.
Il platter ha idealmente due tipologie di brani: l'opener
"Rot of the spirit" e l'ipnotica e martellante
"Into black divine" suonano come gli Slayer dei primordi (quelli di "Hell awaits" e "Show no mercy" per intenderci) in versione iper-vitaminizzata nei suoni e nella voce corrosiva quanto mai.
"Shooting the messenger" ed
"A burn afar" invece faranno felici i fans di un certo tipo di black atmosferico in quanto alla voce in screaming, ai blast beats vorticosi ed alle chitarre "ronzanti" affiancano rallentamenti improvvisi ed intermezzi strumentali più marcatamente melodici e d'atmosfera.
Un lavoro promosso anche grazie all'ottima produzione (che fa tutta la differenza del mondo anche e soprattutto in proposte estreme) e che ovviamente genera una grande attesa per il primo album "vero" della band. Dopo 7 anni di carriera questi ragazzi scesi dal profondo nord lo meritano davvero
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