Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2017
Durata:40 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. THE TRIUMPH OF ASCENDING MAJESTY
  2. LET MY BLOOD BECOME HIS FLESH
  3. ANNIHILATION (SMITE ALL THE ILLUSIONS)
  4. THE SLAIN GOD
  5. AT THE GATES OF UNDERSTANDING
  6. PARASU BLADE
  7. SIGN OF APOPHIS
  8. INTO THE NAMELESS NIGHT
  9. VENOMOUS TEARS (MOURN OF THE UNHOLY MOTHER)
  10. DEATH

Line up

  • Inferno: drums
  • Bart : guitars
  • Necrosodom: guitars, vocals
  • Peter: bass

Voto medio utenti

"In Extremis", sesta prova in studio per i polacchi Azarath, non è semplicemente un album di death metal, è IL death metal come sempre dovrebbe essere.
Quello che abbiamo tra le mani è, dunque, un manifesto. Il manifesto della morte.
Tra le devastanti note del lavoro non troverete nessuna innovazione, nessuna soluzione stramba, nessuna concessione alla banalità: qui abbiamo solo ed esclusivamente odio.

Odio vomitato dalla rabbiosa voce di un Necrosodom in forma strepitosa.
Odio macinato dalla macchina Inferno che siede dietro il drum kit.
Odio viscerale nel riffing contorto e satanico di Bartłomiej "Bart" Szudek.
Odio, odio e ancora odio.

I Deicide, tanti anni fa, hanno indicato la via. I Behemoth hanno reinterpretato l'insegnamento in chiave black metal. Oggi gli Azarath sono, senza se e senza ma, i massimi interpreti del genere: ascoltate con molta attenzione un brano strepitoso come "The Slain God", con il suo finale epico e gonfio, ancora, di purissimo odio, o la micidiale "At the Gates of Understanding", che annichilisce con un rabbia sulfurea e sottilmente melodica, ascoltate ogni singolo passaggio di questo disco con attenzione, ascoltate la sublime tecnica strumentale al servizio della distruzione, ascoltate ogni assolo, ogni urlo... non troverete niente di fatto meglio.

Questo è il metallo della morte.
Punto.

Di certo troverete qualcuno che bollerà il disco come manieristico e gli Azarath come gruppo di dinosauri: a noi di queste considerazioni non importa nulla e, con un ghigno malvagio stampato in faccia, ci lasceremo travolgere dalla inaudita violenza di "In Extremis".

Il disco death metal di quest'anno.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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