Proposta convincente quella degli I.C.O., quintetto di Pistoia. Metal di ultima generazione, iper-tecnico, cerebrale, spietato, urticante, intensità industriale e precisione chirurgica, qualcosa dei Meshuggah, qualcosa dei Voivod, ma anche idee proprie e personalità autonoma della formazione toscana.
Il gruppo ha già la maturità necessaria per produrre un sound parecchio complesso, talvolta persino troppo, senza perdere mai il controllo della situazione. I brani. consistono in un susseguirsi vorticoso di cambi di ritmo, intrecci di riffs, schizzi al vetriolo, improvvise pause melodico-emozionali, frutto di una solida validità strumentale e di un’ottima cura nella produzione.
La loro aggressività rabbiosa è fredda ed affilata, lucida e razionale, la durezza implacabile dei suoni ed i selvaggi rantoli vocali evocano immagini di sinistre luci al neon e contorti incubi tecnologici. I tre brani, lunghi ed articolati, hanno in comune il filo conduttore di un attacco ultra-heavy massiccio e convulso, frantumato da spiazzanti inserti ambientali animati da vibrazioni malinconiche ed ariose. Un forte contrasto che gli I.C.O. riescono ad amalgamare in maniera fluida e priva di scollamenti, segno di buona capacità nella stesura delle canzoni.
Naturalmente attendiamo il gruppo toscano in prove più estese, per valutare soprattutto le possibili varianti dei loro schemi poderosi ed intricati. Facile prevedere che questa band non mancherà di stimolare l’interesse degli addetti ai lavori nonché degli appassionati dell’heavy d’avanguardia.

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