Che i giapponesi fossero grandi amanti e sostenitori del metal anni ’80 era cosa ormai risaputa, ma i Ritual Carnage, qui al quarto disco, superano ogni clichè immaginabile e danno vita ad un vero e proprio tributo al thrash metal anni ’80.
I punti di riferimento sono certamente bands come Exodus e Slayer, col loro thrash veloce ai confini dello speed metal, ma almeno nella voce l’influenza principale, del singer americano Danny Montgomery, sembra essere il cantato pulito e stridulo di Joey Belladonna, con la differenza che Danny viene quasi subito a noia non essendo mai capace di cambiare registro.
Le canzoni sono un martellare continuo di batteria, una sorgente inesauribile di riffs che, spesso e volentieri, lasciano spazio ad assoli velocissimi.
L’unica cosa che distacca i Ritual Carnage dal suono ottantiano è la produzione, pulita e potente, la quale esalta all’ennesima potenza pezzi schiacciasassi come “Axiom” e “Straight To The Nether Regions”.
Detto questo c’è ben poco altro da dire su questa band, se non che i vecchi thrashers avranno sicuramente delle gioie da questo “I, Infidel”, mentre gli altri suppongo non faticheranno a sbadigliare entro i primi dieci minuti, senza contare che la voce del singer è veramente fastidiosa, una di quelle voci che è capace di farti saltare i nervi. Passiamo oltre.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?