Cirith Ungol - King Of The Dead (ultimate edition)

Copertina SV

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:74 min.
Etichetta:Metal Blade

Tracklist

  1. ATOM SMASHER
  2. BLACK MACHINE
  3. MASTER OF THE PIT
  4. KING OF THE DEAD
  5. DEATH OF THE SUN
  6. FINGER OF SCORN
  7. TOCCATA IN DM
  8. CIRITH UNGOL
  9. LAST LAUGH (LIVE)
  10. DEATH OF THE SUN (ALT MIX)
  11. MASTER OF THE PIT (LIVE)
  12. KING OF THE DEAD (LIVE)
  13. CIRITH UNGOL (LIVE)
  14. DVD SETLIST:
  15. ATOM SMASHER
  16. I'M ALIVE
  17. BLACK MACHINE
  18. MASTER OF THE PIT
  19. KING OF THE DEAD
  20. DEATH OF THE SUN
  21. FINGER OF SCORN
  22. CIRITH UNGOL
  23. (LIVE AT THE ROXY, WEST HOLLYWOOD, CA ON JANUARY 19, 1983)

Line up

  • Tim Baker: vocals
  • Jerry Fogle:guitars
  • Greg Lindstrom: guitars
  • Michael (Flint) Vujeia: bass
  • Robert Garven: drums
  • CURRENT LINEUP:
  • Greg Lindstromb bass, guitars, keyboards
  • Robert Garven: drums
  • Tim Baker: vocals
  • Jim Barraza: guitars
  • Jarvis Leatherby: bass

Voto medio utenti

Mentre butto giù queste righe ho la graffiante voce di Baker che esce dai solchi del vinile di King of The Dead e nel frattempo, parcheggiata sul pc, ho la nuova, ennesima ristampa di questo capolavoro ad opera della Metal Blade.

Negli anni sono state spese davvero tante parole per commentare ed elogiare questa pietra miliare dei Cirith Ungol (da pronunciare Sirith Angol), tuttavia, non sono mai abbastanza. Anche perché, alla fine, non si parla solo di epic metal, sono infatti riscontrabili parecchie sfumature di metallo all'interno di questo disco, e se ha influenzato decine di band di diversa estrazione, un motivo ci sarà. C'è chi non ha mai visto di buon occhio il gruppo americano a causa del suo approccio barbaro e grezzo alla materia, figuriamoci per King of The Dead, un album pensato, scritto, prodotto e registrato dagli stessi componenti, i quali si sono autofinanziati per creare il loro sogno in musica. Ma hey, questo è epic metal senza fronzoli, senza abbellimenti, senza tastierine o coretti di vergini o nani da giardino. Se cercate questo, avete sbagliato tutto.

I quattro anni che separano questo disco dal debutto Frost And Fire, hanno spostato il suono settantiano del debutto verso uno più metallico, ruvido e spigoloso che ben si sposa con le composizioni proposte, con quel filo di oscurità ed inquietudine sempre presente. Non pensate però a Cirith Ungol come ad un branco di montati e casinisti bevitori di birra, sono invece grandi strumentisti e ne danno continuamente prova attraverso la costruzione di canzoni dalla struttura complicata, tetra, che ospitano solismi di chitarra ricercati ed un lavoro di basso encomiabile che, unito ad una batteria dinamica ed in continua evoluzione, rappresentano una colonna portante per il tipico sound della band. Quello che forse ha tenuto il gruppo un pochino fuori dalla portata dei fruitori del metal epico (e non) è la particolare voce di Baker. A differenza di quella nasale di Shelton dei Manilla Road oppure a quelle alte e potenti di Eric Adams o del fu David DeFeis (giusto per fare un paio di nomi), quella di Tim più che una voce è un ringhio, un acido latrato perfetto per interpretare liriche colme di sangue, epicità e phatos delle oscure vicende narrate, spesso ispirate al ciclo di Elric di Melnibonè, oltre che all'immancabile lavoro di Tolkien. Non mi dilungo oltre lanciando manciate di aggettivi o entrando nello specifico dei singoli pezzi, se volete capire parte della storia del nostro genere preferito, dovete necessariamente passare di qui.

Ma tornando al motivo principale per cui mi sono messo a scrivere queste righe, la ristampa di King Of The Dead, stavolta si chiamata "ultimte edition" ed è stata rimasterizzata a febbraio 2017 da Patrick W. Engel. Il suono, rispetto alla release originale, è leggermente più organico e "pastoso", con una chitarra più presente ed un basso più rotondo. Si tratta comunque di piccolezze che può notare chi ha consumato parecchie ore sul disco, niente che snaturi il lavoro originale. L'album include poi ben cinque tracce aggiuntive. Una (Last Laugh) era già presente nella ristampa del '99 e si tratta di una registrazione live del 1984, alla quale si aggiunge un alternative mix di Death of the Sun (da Metal Massacre I) ed un gruppetto di pezzi live dalla resa "bootleg in scantinato affollato" catturati dalla reunion del 2016 sulle assi del Majestic Ventura Theater. Si tratta del primo live in oltre 25 anni e, detto tra noi, sul tubo c'è un video integrale amatoriale (vabbè, in qualità miocuggino) con commenti dello stesso Robert Garven. A dirla tutta la nuova edizione prevede anche un DVD contenente un concerto registrato il 19 gennaio 1983 al The Roxy, West Hollywood, CA ma noi siamo dei poveri sfigati e ce lo pigliamo in... ehm niente, non ci e arrivato e non riesco a parlarvene. Attenzione però, anche in questo caso, sul tubo c'è tutto l'audio del live in questione, se siete curiosi, lo trovate in un attimo.

Non valuto né il lavoro originale (i capolavori non si valutano, si ascoltano e si amano) né la ristampa in questione essendo incompleta. "Quindi perché ci hai rotto con tutte queste chiacchiere?". Perché spero comunque di attirare l'attenzione anche di una sola persona che, per errore/disinteresse/ignoranza non si è ancora buttato su questo disco, la ristampa in questione mi sembra una buona scusa.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 mag 2017 alle 16:25

Li ho scoperti da poco e ho recuperato Paradise Lost e questo e mi stanno prendendo un botto, speriamo che seguano anche le ristampe degli altri due.

Inserito il 29 apr 2017 alle 23:48

Grazie Polimar. Ormai si cercano i grandi numeri ed i facili consensi.. Noi andiamo avanti con la nostra passione.

Inserito il 29 apr 2017 alle 21:02

Disco straordinario (il successivo è anche meglio) di una band unica ed inimitabile. "Ride the black machine....."

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