Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:47 min.
Etichetta:Cruz Del Sur Music
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. VESUVIUS
  2. WELCOME TO THE DAY OF DEATH
  3. PANIC
  4. PLINIUS THE ELDER
  5. GLADIATOR
  6. FOREVER

Line up

  • Gianni Nepi: vocals, bass
  • Francesco Sozzi: guitar
  • Paolo Ninci: drums
  • Francesco Longhi: keyboards

Voto medio utenti

L’ho già confessato in passato, per me è veramente un’impresa improba “affrontare” un disco dei Dark Quarterer senza affidarmi all’emozione che mi accompagna fin dal giorno in cui feci la loro conoscenza tramite la “bibbia” Metal Shock, nel lontano 1987.
Da allora, la mia ammirazione per i toscani si è trasformata in autentica e fedele “venerazione”, grazie ad un percorso espressivo che, a dispetto di molte difficoltà, li ha condotti a essere autentici Maestri del Metallo Epico, Oscuro e Progressivo, finalmente riconoscibile e dal rilievo artistico di carattere planetario.
Ecco, dunque, che la mia disamina di “Pompei”, primo lavoro dei nostri per la rinomata Cruz Del Sur Music, sarà di nuovo, nonostante i propositi di un’analisi “giornalisticamente razionale”, fatalmente intrisa di emotività, un aspetto che comunque, a ben pensare, non ritengo oltremodo “sviante” per il lettore, proprio perché è la proposta sonora stessa del gruppo a sollecitare da sempre la parte più viscerale dell’animo dei rockofili che non si accontentano solo di una “bella calligrafia”.
Insomma, “Pompei” è l’ennesimo saggio della classe insuperabile e dell’immane forza espressiva di cui è dotato il quartetto italico, alimentate, oltre che da tecnica e talento, da una passione tanto radicata e condivisa da rendere il trascorrere del tempo una questione del tutto marginale.
L’albo, ispirato al libro di Alberto Angela "I tre giorni di Pompei", trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera satura di attanagliante suspence melodrammatica, in cui l’equilibrio tra spirito enfatico, energia e creatività appare inattaccabile e assolutamente asservito al ”valore superiore” della narrazione, straordinariamente coinvolgente e da cui affrancarsi è difficilissimo.
Come già accaduto prima in “Symbols“ e poi in “Ithaca” (senza voler “scomodare” il leggendario passato più remoto della band …), personaggi e storie prendono vita attraverso le note magnetiche e fosche dell’opera, materializzando le inquietudini, le speranze, le paure e le ambizioni dell’uomo schiacciato dagli avvenimenti e dalla furia della natura, e in cui lo stesso vulcano diventa un’entità vivente e raziocinante, oppressa da un dolore profondo e bisognosa di una ciclica forma di catarsi dalle conseguenze tragiche e devastanti.
Lirismo, tensione, dramma e una fantasia compositiva mai fine a se stessa intridono un programma di rara, cupa e struggente bellezza, catturano l’attenzione dall’inizio alla fine e rendono veramente inopportune singole citazioni o dissertazioni su qualità tecnico / interpretative impossibili da confutare.
Mi limiterò, dunque, a esaltare per l’ennesima volta la maiuscola prova vocale di Gianni Nepi, istigata da un background formativo ampio e pienamente metabolizzato (ascoltatelo nelle avvincenti sfumature Gabriel-iane di “Forever”, per esempio …) e a rimarcare il sontuoso lavoro di Francesco Sozzi, un musicista forse un po’ troppo sottovalutato e provvisto di un’enorme sensibilità esecutiva.
Pompei” è un disco grandioso sotto tutti i punti di vista (compreso l’artwork realizzato da Paolo Girardi), che chiede soltanto di essere ascoltato senza distrazioni, pervenendo così all’unica conclusione possibile … che i Dark Quarterer sono un’eccellenza tricolore che merita il supporto incondizionato di tutti gli estimatori di quella magnifica forma d'arte chiamata musica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 nov 2020 alle 16:52

Grandiosi come sempre.

Inserito il 09 nov 2020 alle 18:19

non sono uno dei devoti a questa band...ma questo è veramente un gran album, molto "progressive" (la finale "forever" sembra una canzone dei POS, POS che non sanno\vogliono più scrivere canzoni di tale livello)...

Inserito il 06 nov 2020 alle 17:59

Ennesimo capolavoro di una band straordinaria e incredibilmente sottovalutata. Uno dei dischi dell’anno

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