Sette anni di attesa possono essere un'infinità e ormai in pochi speravano nel ritorno discografico del combo olandese (la cui ultima fatica risale al 2010), scioltosi nel 2012 e riformatosi un paio dì anni dopo, ma tant'è che i nostri freschi di nuova line up escono col nuovissimo e terzo capitolo della trilogia dedicata al primo conflitto mondiale.
L'epicita' del sound, le ritmiche marziali che ben si adattano al concept dì fondo, una forte impronta melodica e l'abbandono quasi totale della violenza barbarica dei primi lavori, sono questi i tratti salienti dei
God Dethroned del 2017. Intendiamoci, non mancano i pezzi tipicamente Death metal, i riff veloci e taglienti o i blast beat ma molto più evidente è ad esempio l'approccio generale Viking Metal un po' alla Amon Amarth che fin dal suggestivo intro "
Call To Arms" colpisce l'ascoltatore. Anche i pezzi che più sì avvicinano al vecchio sound del gruppo (es la titletrack o "
Annihilarion Crusade") coi loro bridge e i rallentamenti melodici ci riportano alle coordinate del nuovo corso musicale. Indubbiamente i Nostri hanno il mestiere dalla loro parte e una indiscutibile abilità esecutiva che tengono alta la tensione dell'album nonostante la presenza al suo interno di brani mid-tempo che stemperano la violenza con frequenti rallentamenti melodici anche in brani dal tiro tipicamente Death ( "
Close To Victory").
Ci sono anche passaggi e chorus di impronta heavy Metal in "
Escape Accross The Ice" , così come frequenti sono gli intrecci chitarristici di fattura Melodic Death, in generale siamo di fronte ad un songwriting abbastanza variegato che spazia da accelerazioni tipicamente Death a rallentamenti improvvisi, a bridge melodici, a riff cadenzati e potenti ( la bellissima e lunga suite "
The 11 Hour" con un assolo di twin guitars e un arpeggio acustico molto suggestivi ).
Insomma, un album che continua quanto scritto nei due capitoli precedenti, caratterizzato da forti melodie, esecuzione e produzione impeccabili che proietta i
God Dethroned nell'inedito (per loro) ambito del Viking Melodic Death. Se questo piacerà o meno ai fans, sarà il tempo a deciderlo, per me top album e gradito ritorno per il combo olandese!
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