Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:37 min.
Etichetta:Cruz del Sur Music

Tracklist

  1. THE DEAD OF NIGHT
  2. SOMEWHERE UNDER SUMMERWIND
  3. DEAD GIRLS
  4. LAURALONE
  5. PALMYSTRY
  6. SHE LIVES
  7. LIGHT OF A TORCH
  8. WALPYRGUS NIGHTS

Line up

  • Jonny Aune: vocals
  • Scott Waldrop: guitars
  • Charley Shackelford: guitars
  • Jim Hunter: bass
  • Peter Lemieu: drums
  • Tom Phillips: keyboards, guitars

Voto medio utenti

Una grigliata a casa di amici, qualche birra che diventa presto "parecchie birre" e si scalda l'atmosfera, parte il limone feroce, il petting violento... e invece no.
Noi siamo metallari, la fica la schifiamo e allora si comincia a suonare, si fa una jam tra i componenti delle varie band suonando i vecchi classici del metal anni '80, più qualcosa di hard cazzuto. Finisce poi che la butti lì: "dovremmo mettere su una band e suonare roba di questo tipo". Ed è così, circa, che è stata la genesi dei Walpyrgus, band statunitense (North Carolina) che debutta oggi sulla nostrana Cruz Del Sur.

Formata da componenti di Twisted Tower Dire, While Heaven Wept, Daylight Dies, Viper, i Walpyrgus ripescano il metallo tradizionale rivisitandolo in modo abbastanza personale, apportando il loro tocco a volte inconsueto, a volte ingenuo, altre notevole. Sul disclaimer i gruppi di riferimento sono quelli dei Maiden, Lizzy, Priest, Fate ma ci ho trovato anche qualcosina degli Steel Prophet (ma chissà chi se li ricorda...) e, senza dubbio, c'è un'abbondante dose di Helloween, soprattutto per il piglio divertente, giocoso che trasmette il disco.
Va infatti rimarcato -ed è uno degli elementi che mi ha lasciano un po' perplesso- come sia contrastante l'intensa immagine di copertina color rosso sangue e con le lapidi in bella vista, le liriche colme di "tales of demons, spectres, and witches rising", dicevo, contrastante rispetto ad un cantato allegro, spessissimo (e fastidiosamente) doppiato da una seconda traccia vocale più alta o infarcito di cori "allegri". Se dal lato squisitamente strumentale la prestazione è solida, con chitarre armonizzate, un bel basso in evidenza che inspessisce bene il suono e qualche inserimento di organo o tastiera al punto giusto, l'atmosfera imperante è tutt'altro che oscura ed orrifica. Insomma, come se il testo della simpatica "Dr.Stein" delle zucche, invece che parlare di "funny creatures let's them run into the night" parlasse di Josef Mengele che seziona feti o asporta organi. L'effetto sarebbe strano.

Ad ogni modo, contrasti di immagine a parte, devo dire che il disco è abbastanza piacevole e fila via liscio, ottimamente registrato, con canzoni mai eccessivamente veloci ed in grado di fornire una discreta varietà. Alcuni brani sono particolarmente riusciti, con notevole alternanza di riff, di tempi e con buoni assoli (Somewhere Under Summerwind, Palmystry), mentre altri sono un pelo più lunghi del dovuto (quasi tutti i pezzi sono sui cinque minuti) o proprio incomprensibili nella scaletta, tipo il quasi-punk rock californiano di Dead Girls. Niente di complesso comunque, anzi, dopo appena tre ascolti è facile ricordare tutte le melodie presenti. C'è qualche momento esaltante, altri più banalotti e non completamente a fuoco ma questa voce piatta, monocorde... appiattisce pesantemente il tutto. Mi sono immaginato il disco con un timbro maschio o spettrale (tipo Angel Witch) e credo il risultato sarebbe forse potuto essere migliore.

Se non siete dei rompicoglioni esigenti come me, se non vi fate il problema dell'"happy", aggiungete mezzo punto alla valutazione, provate pure ad ascoltarlo, qualche canzone potrà facilmente piacervi.
Per ora bravini, molto brava la Cruz del Sur che è sempre attenta verso nuovi gruppi interessanti.

Immagine
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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