Jon Courtney sarebbe londinese, ma da qualche anno vive a Berlino in seguito alla (troppo) breve carriera dei suoi bistrattati Pure Reason Revolution
(minuto di silenzio, ndr). Anche
Sammi Doll sarebbe inglese, ma a 4 anni già viveva a Los Angeles, prima di diventare una "giramondo" purosangue - con residenza sempre a Berlino - per seguire come tastierista dal vivo gli IAMX di
Chris Corner.
Sarà stato un caso, destino o semplice fortuna, fatto sta che questi due artisti britannici si sono incontrati e hanno deciso di scrivere musica insieme con il monicker
Bullet Height. E alla luce di questo
"No Atonement" dovremmo tutti essergliene molto grati...
Non voglio illudere nessuno, ma le dieci tracce di questo full-length, a mio avviso, se non indicano il futuro del rock (ammesso che ne esista uno) poco ci manca. Prendete il
Bowie di
"Little Wonder" e le melodie dei sopraccitati Pure Reason Revolution e avrete l'introduttiva
"Fight Song", ruvida come correttamente preannunciato dal titolo.
"Bastion" proietta il riff di
"Immigrant Song" nel nuovo millennio e fa il paio con la successiva
"Hold Together", dal groove irresistibile e dal ritornello riuscitissimo.
"Wild Worlds" è più ruffiana, una sorta di power ballad sintetica che prelude a
"Intravenous", che con le sue ricchissime armonie vocali sembra presa direttamente da
"Hammer And Anvil". Le sonorità si fanno più lisergiche con
"Cadence", brano arrangiato magistralmente e in totale contrasto con la titletrack, marziale e dalle timbriche nuovamente ispirate a
Bowie (ma stavolta mi viene in mente
"Low").
"Break Our Hearts Down" fa intuire come suonerebbero dei Depeche Mode più coraggiosi, mentre
"Fever" inizia come uno struggente lento piano/voce prima di esplodere in un magma sonoro a cavallo tra noise e industrial. La conclusiva
"Up To The Neck" è progressiva nella forma ma mainstream nella sostanza, rende omaggio a
Martin Gore e allo stesso tempo spinge all'headbanging. Incredibile.
Le nuove vie del rock, oggi come quaranta anni fa, passano da Berlino: disco sconsigliato a chi guarda sempre e solo al passato...
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