Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:48 min.
Etichetta:Jolly Roger Records
Distribuzione:Goodfellas

Tracklist

  1. LOSIN' MY PRIDE
  2. ANOTHER SECRET IN THE SUN
  3. ESSAOUIRA
  4. INTO THE WILD
  5. I HOPE YOU'RE FEELING BAD
  6. NO MAN'S LAND
  7. STATE OF MIND
  8. CROSS-EYED JESUS

Line up

  • Ricky Dal Pane: vocals, acoustic guitar
  • Alex Celli: guitar, acoustic guitar, backing vocals
  • Alessandro Aroni: bass, backing vocals
  • Stefano Olivi: hammond, synth
  • Antonio Perugini: drums

Voto medio utenti

Considero i Witchwood uno dei gruppi più talentuosi della scena “vintage rock” contemporanea, uno di quelli capaci di distinguersi per la sua impressionante forza espressiva, in un contesto dove è molto facile scadere nel manierismo e nell’approccio calligrafico.
Un risultato che arriva “da lontano” e di cui questi Buttered Bacon Biscuits rappresentano un importante step evolutivo.
Nati nel 2008, i nostri pubblicano “From the solitary woods” nel 2009 (per poi giovarsi l’anno successivo della distribuzione Black Widow Records), palesando fin da subito una spiccata attitudine per l’hard-prog e la psichedelia dei seventies e ottenendo buonissimi riscontri di pubblico e critica.
Un cambiamento d’interessi in alcuni membri del gruppo porta bruscamente alla sua dipartita, mentre Ricky Dal Pane, voce e principale compositore di musiche e testi, consapevole della bontà del progetto, decide di continuare con una nuova denominazione, portando con sé Stefano Olivi e Andrea Palli (proveniente dai Bad Ambition ed entrato nei B.B.B. alla fine del 2010), per la nuova avvincente avventura musicale concretizzatasi (finora) in due gioiellini in note denominati “Litanies from the woods” e “Handful of stars”.
Questa ristampa curata dalla Jolly Roger Records (l’attuale etichetta dei Witchwood), pubblicata anche in vinile e aggiornata nella grafica di copertina, è l’occasione per (ri)scoprire quanto i Buttered Bacon Biscuits fossero abili nel dichiarare apertamente il proprio amore per Deep Purple, Uriah Heep, The Allman Brothers Band, Pink Floyd, Led Zeppelin e Atomic Rooster senza per questo sentirsi “in imbarazzo”, dimostrando che anche la devozione più radicata può produrre canzoni di grande valore artistico, piuttosto variegate e molto intense.
Nell’albo troverete vibranti pulsazioni di marca Free/Heep/Purple-iana come “Losin' my pride” e “I hope you're feeling bad” e le sonnacchiose scorie southern di “Another secret in the sun”, ma anche il liquido lirismo strumentale di "Essaouira”, la tensione drammatica di "Into the wild” e le fosche suggestioni folk di "No man's land”, e quando il quadro complessivo si completa, infine, con la solenne opulenza di "State of mind” e il travagliato ardore rock n’ blues di “Cross-eyed Jesus” appare chiaro che l’opera è da ritenersi una sequenza di frammenti sonori che probabilmente non cambieranno la “storia” della musica e tuttavia si fanno ricordare per la loro incisività compositiva e per il prepotente trasporto emotivo che cagionano nei sensi dell’ascoltatore.
Se ancora non l’avete fatto, è giunto il momento di aggiungere “From the solitary woods” alla vostra preziosa collezione di dischi … l’attesa per un nuovo lavoro dei Witchwood sarà certamente più lieve …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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