L'impressione è che la premiata ditta
Allen/Orlando (aka
Adrenaline Mob) cominci a evidenziare i primi sintomi di "stanchezza creativa". Colpa dell'instabilità della line-up (terzo album e terzo cambio di sezione ritmica)? Dell'eccessiva prolificità (3 EP e 3 album in sei anni)? Chissà, eppure questo
"We The People" odora un po' troppo di disco "di mestiere", ben fatto, ben suonato, ma un po' asettico.
L'inizio è promettente:
"King Of The Ring" è un brano carico di groove, con un
Allen indiavolato e il giovane
Cannata intento a mostrare tutte le proprie qualità. La titletrack è già più easy, in contrasto con la successiva
"The Killer's Inside", che si distingue per l'articolato (troppo?) lavoro chitarristico di
Orlando - che cozza un po' con il ritornello
radio-friendly. L'insipida ballad dal cantato bluesy
"Bleeding Hands" prelude alla riuscita
"Chasing Dragons", a cavallo tra heavy e power metal.
"Til The Head Explodes" vorrebbe rimandare ai fasti di
"Omertà" - ma
Cannata, per quanto bravo, non è
Portnoy - così come la breve ma intensa
"What You Are Made Of".
"Raise 'Em Up" ci fa fare un tuffo negli Anni Ottanta, e fa il paio con
"Ignorance & Greed", dove l'ugola dei Symphony X sfoggia tutti i suoi innumerevoli registri vocali. L'atmosfera di fa sempre più "cafona" con l'orecchiabile
"Blind Leading The Blind" e con
"Violent State Of Mind", un manuale di
licks per "guitar-heroes" in erba. Disorienta la lunga
"Lords Of Thunders", dove a sorpresa compaiono epiche orchestrazioni che sfociano in una traccia prevalentemente melodica e hard rock con tanto di finale scopiazzato a
"Burn" dei Deep Purple. La colpa di
"Rebel Yell" la diamo direttamente al suo autore
Billy Idol e sgraviamo così la band da questa responsabilità
(ma scegliere altro da coverizzare no? ndr).
Mah. Che gli
Adrenaline Mob abbiano già detto tutto quello che avevano da dire? Speriamo di no. Magari hanno solo bisogno di una meritata vacanza...
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