Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2017
Durata:63 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. KING OF THE RING
  2. WE THE PEOPLE
  3. THE KILLER'S INSIDE
  4. BLEEDING HANDS
  5. CHASING DRAGONS
  6. TIL THE HEAD EXPLODES
  7. WHAT YOU'RE MADE OF
  8. RAISE 'EM UP
  9. IGNORANCE & GREED
  10. BLIND LEADING THE BLIND
  11. VIOLENT STATE OF MIND
  12. LORDS OF THUNDERS
  13. REBEL YELL

Line up

  • Mike Orlando: guitars
  • Russell Allen: vocals
  • David Zablidowsky: bass
  • Jordan Cannata: drums

Voto medio utenti

L'impressione è che la premiata ditta Allen/Orlando (aka Adrenaline Mob) cominci a evidenziare i primi sintomi di "stanchezza creativa". Colpa dell'instabilità della line-up (terzo album e terzo cambio di sezione ritmica)? Dell'eccessiva prolificità (3 EP e 3 album in sei anni)? Chissà, eppure questo "We The People" odora un po' troppo di disco "di mestiere", ben fatto, ben suonato, ma un po' asettico.

L'inizio è promettente: "King Of The Ring" è un brano carico di groove, con un Allen indiavolato e il giovane Cannata intento a mostrare tutte le proprie qualità. La titletrack è già più easy, in contrasto con la successiva "The Killer's Inside", che si distingue per l'articolato (troppo?) lavoro chitarristico di Orlando - che cozza un po' con il ritornello radio-friendly. L'insipida ballad dal cantato bluesy "Bleeding Hands" prelude alla riuscita "Chasing Dragons", a cavallo tra heavy e power metal. "Til The Head Explodes" vorrebbe rimandare ai fasti di "Omertà" - ma Cannata, per quanto bravo, non è Portnoy - così come la breve ma intensa "What You Are Made Of". "Raise 'Em Up" ci fa fare un tuffo negli Anni Ottanta, e fa il paio con "Ignorance & Greed", dove l'ugola dei Symphony X sfoggia tutti i suoi innumerevoli registri vocali. L'atmosfera di fa sempre più "cafona" con l'orecchiabile "Blind Leading The Blind" e con "Violent State Of Mind", un manuale di licks per "guitar-heroes" in erba. Disorienta la lunga "Lords Of Thunders", dove a sorpresa compaiono epiche orchestrazioni che sfociano in una traccia prevalentemente melodica e hard rock con tanto di finale scopiazzato a "Burn" dei Deep Purple. La colpa di "Rebel Yell" la diamo direttamente al suo autore Billy Idol e sgraviamo così la band da questa responsabilità (ma scegliere altro da coverizzare no? ndr).

Mah. Che gli Adrenaline Mob abbiano già detto tutto quello che avevano da dire? Speriamo di no. Magari hanno solo bisogno di una meritata vacanza...

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 giu 2017 alle 16:04

Sto singolo fa veramente buttar fuori...

Inserito il 14 giu 2017 alle 17:27

purtroppo "questi" mai digeriti proprio

Inserito il 14 giu 2017 alle 10:12

beh, diciamo che malgrado i nomi altisonanti questa band non ha mai avuto un azzo di personale da dire! troppo spesso a giocare a fare i Disturbed (che già di loro sonon ripetitivi), nel primo album c'era un pezzo 110% alla Zakk Wylde, tutto il resto poi risulta già sentito... pezzi buoni ce ne sono certo, ma il songwriting latita di brutto...

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