A quattro anni dal precedente lavoro, esce il nuovo full length della metal-blues band dei
Thalamus ed è un ritorno alle radici del loro suono "raw", groovy, stoner,con riffing heavy rock. L'amore per il '70's rock è chiaro in ognuna delle 8 tracce che compongono l'album, che ci offre un suono corposo con chitarre sature, linee di basso piene ma mai eccessivamente pompose, un drumming vario, una prova vocale di Kjell Bergendahl che senza strafare risulta evocativa e adatta, forse manca solo un pò di profondità, e un sapiente uso dell'hammond che ricorda i maestri Deep Purple ("
Someday", "Don't Leave Me Behind" , "Absolution" ). Le ritmiche sono cupe ma ammalianti e godono di una certa versatilità, con rallentamenti, accelerazioni ( mai eccesive! ), mid-tempo rocciosi e sono sostenute da un riffama deciso e marcato che si muove su un tappeto melodico sempre ben in evidenza.
Un suono sporco, ma non troppo, con quel gusto vintage settantiano che farà la gioia di tutti gli estimatori del genere senza ombra di dubbio.
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