Mettiamolo subito in chiaro, il maggior punto di forza dei
Signum Regis è la totale libertà delle loro Lyrics, la loro musica, nel corso degli anni e cresciuta in maniera esponenziale album dopo album e si adatta praticamente su qualsiasi argomento che la band slovacca decida di affrontare.
A differenza di ciò che si possa credere, non è esattamente corretto definire
“Decennium Primum" un concept album, almeno non come lo è stato Exodus, questo lavoro, spazia in un arco temporale di diversi periodi, come il racconto del Vecchio Testamento di Davide e Golia.
In pochi possono rivaleggiare con la pesante influenza della
“Primitiva Chiesa Cristiana”, questo è l’ incipit che sta alle spalle del primo decennio, in latino
“Decennium Primum"Quando una popolazione perseguitata, contro ogni probabilità di vittoria, decide di combattere la più potente e tirannica potenza mondiale dell’epoca, l’impero Romano, il risultato non può che essere un glorioso album che trasuda epicità da ogni poro, che evidentemente i
Signum Regis, avevano già nelle loro corde.
In
“Decennium Primum" traspare una certa influenza dei
Narnia, probabilmente dovuta al fatto delle tematiche trattate dalla band svedese, ma soprattutto agli approcci trionfalistici che è possibile ammirare in fase di refrain.
Il tutto senza disdegnare “sottili” elementi progressivi e neoclassici, che ritroviamo in alcuni episodi di questo album, in modo particolare quando
Ronnie König non si limita al ruolo di “supporto” ma decide di prendere letteralmente in mano le redini della situazione, duellando con le chitarre per il ruolo di leadership, come si evidenzia in modo particolare nell’intro di
"Unfold The Mystery”, che con la sua atmosfera neoclassica e con un work guitar infuocato ricorda molto in perfetto stile
Yngwie Malmsteen.
Essenzialmente non mancano elementi più veloci e più intensi di chiara ispirazione
Helloweeniana, capaci di ispirare cori e refrain epici.
Il primo indizio di quanto appena detto lo troviamo nella splendida
"Damnatio Ad Bestias”, che potrebbe quasi passare per una risposta più “happy” se solo non si trattasse di “cristiani gettati nella fossa dei leoni”.
In modo analogo il mid-tempo
"The Future King” nonostante un’anima decisamente più battagliera e decisa, il suo main-riff rende omaggio agli
Stratovarius, che ben si contrappone all’intro che ha un bel pò di
"Two Minutes To Midnight”.
La canzone che racchiude in se tutte le caratteristiche descritte fino ad ora, dimostrando di essere la più “dura” è anche la closer
"A Psalm Of Life”, la quale è fornita di galoppate happy con alcune tendenze
Maideniane nel work guitar e soprattutto nel lavoro inestimabile fatto dal solito
Ronnie König, anche se l'atmosfera trionfale generale creata dalle tastiere, porta
“A Psalm Of Life” ad esplorare territori molti vicini a quelli dei
Sonata Arctica.
L’opener strumentale
“Decennium Primum" è una delle intro più coinvolgenti che abbia sentito negli ultimi anni, con la sua atmosfera “epica”, che fa da preludio alla già citata
"Unfold The Mystery”, uno dei brani più memorabili di questo album.
In realtà, questo combo di vari elementi ben miscelati fra loro è presente per tutta la durata del disco, in particolare sulle tracce
"Screaming for Justice”,
"Kingdom of Light” e
"Train To Neverland”.
Non passa inosservato il coro a cappella che introduce in modo solenne
"Thunder And Rain” brano che ha le sue radici nel più classico power metal.
Adoro il modo in cui i
Signum Regis, in
“Decennium Primum" restino fuori dagli schemi del metal “standard”, riuscendo a combinare influenze del Metal neoclassico, tradizionale e rock, il combo slovacco è cresciuto notevolmente nel songwriting dal suo debut album, a conti fatti risulta difficile trovare punti deboli in questo album, lo sforzo che i
Signum Regis hanno messo per realizzare
“Decennium Primum" è da apprezzare da ogni punto di vista.