A meno di 1 anno dal precedente "
Dogmas", gli svedesi
My Regime ( progetto del mastermind
Spice degli Spiritual Beggars) tornano a colpire duro col nuovo album "
Deranged Patterns" e questa volta fanno centro.
Se infatti il precedente lavoro, seppur valido, mostrava alcune lacune, alcuni cali di tensione nonché la presenza di qualche stucchevole filler, il nuovo full length è un massiccio, violento muro di suono che ti colpisce come un pugno in piena faccia.
Non solo il songwriting è più maturo, articolato, con frequenti outtro e breaks che stemperano la furia e rendono più piacevole l'ascolto ma i pezzi sono più coesi e l'esecuzione strumentale impeccabile, sorretta anche da una produzione davvero "raw" che enfatizza ogni strumento e in particolare la distorsione del basso, vero motore della terremotante sezione ritmica.
Tra l'altro l' importanza della 4 corde è evidenziata in molti pezzi nei quali il basso riempie gli stop and go e addirittura esegue un suggestivo solo nella strumentale "
Silver". Dopo la titletrack, praticamente un solo di batteria, le danze si aprono con la veloce "
Time Slipping Out Of Tune" dal riffing assassino, segue "
Rays Of Grey" " ed è ancora un tributo agli Slayer più veraci, quelli degli anni duemila però, qui non ci sono tracce di satanismo nelle liriche. Il brano in questione evidenzia un'altra caratteristica dell 'album cioè di avere rallentamenti, accelerazioni e spoken outtro (tipo "
Desire" degli Slayer tratta da
Diabolus In Musica, per intenderci). Ci sono anche gli arpeggi nella velocissima
"I Am", i mid-tempo con breaks acustici ("
Off To War"), "
The Sound Of Dying Dreams" è un mid - tempo con intrecci chitarristici e twin guitars, nonché un lungo break centrale col basso pulsante in sottofondo, "
Nervous Fort" parte con gli strumenti bassi tipo "
Ghost Of War" per poi diventare un altro proiettile impazzito, con stop and go ed accelerazioni.
"
The Smiling Dog" e " "
The Cage" sono altre ottime Thrash songs che alternano velocità a rallentamenti, mentre la conclusiva "
Surreal Reality" è una cavalcata imponente, il pezzo più articolato dell'album dai riff lenti e potenti e improvvise sfuriate.
Grande lavoro chitarristico, brillante songwriting e una voce feroce che ricorda un giovane Araya. Se temete che i padri putativi, Slayer, possano appendere presto le chitarre al chiodo, non preoccupatevi... con i My Regime abbiamo dei degni successori. Top album senza riserve per chi ama il vero Thrash!
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