Copertina 6

Info

Anno di uscita:2005
Durata:47 min.
Etichetta:Crash Inc.

Tracklist

  1. REQUIESCAL
  2. STRAIGHT TO HELL
  3. PARASYCHIC, PARANOID
  4. BLEED
  5. LOOK IN HIS EYES
  6. CHILDHOOD HERO
  7. BATHING IN RED
  8. NASCENTES MORIMAR
  9. OUT OF MIND

Line up

  • Eric A.K.: vocals
  • Edward Carlson: guitars
  • Mark Simpson: guitars
  • Jason Ward: bass
  • Craig Nielsen: drums

Voto medio utenti

I Flotsam And Jetsam arrivano al nono disco della loro lunga carriera, iniziata nel 1986 con il debutto “Doomsday For Deceiver”.
Questo “Dreams Of Death” è un disco la cui qualità media delle composizioni non è eccelsa, ma neppure malaccio, con un solido power thrash che alterna riffs rocciosi ad aperture melodiche di indubbio gusto, le quali in certi frangenti riportano alla mente i Nevermore di Dane e soci.
Il problema di un disco come questo è che sa tutto di già sentito, ed è solamente il fatto di essere una band storica a giustificare questo revival del thrash anni ’80, il quale francamente ha pure stancato un bel pò.
Tralasciando l’intro, “Straight To Hell” e “Parasychic, Paranoid” si rifanno al classic sound della band e si deve aspettare la quarta track, “Bleed”, dove si iniziano ad intravedere degli arpeggi melodici che via via impreziosiscono le tracce di questo disco. La song è un’ottima power ballad.
Ancora meglio è però sicuramente “Childhood Hero”, una song molto intensa che pur tuttavia non disegna momenti più duri, sui quali però si abbatte una coltre di malinconia fatta di arpeggi acustici.
C’è da dire che anche la successiva “Bathing In Red” non è male, sempre giocata sui soliti arpeggi, la qual song però difetta dell’aura oscura della precedenti songs e mostra apertura più progressive.
Le ultime due song si mantengono su di un buon livello, soprattutto “Nascentes Morimar”, una strumentale molto atmosferica.
Nel complesso questo disco non è male, anche se riteniamo che una band come i Flotsam And Jetsam, man a mano che il tempo passa, vada sempre più ad infilarsi nella nicchia che gli compete, quella di bands per vecchi nostalgici. Anche queste hanno il loro fascino.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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